Calcio

Brescia, così non va: erroracci e risveglio tardivo per un inizio di stato di crisi

Due svarioni difensivi spianano la strada al Cagliari, inutile il gol di Olzer allo scadere
Testa bassa per i giocatori del Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Testa bassa per i giocatori del Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Se non è un lupo, è un cane grosso: per cui, se non è crisi è un qualcosa che inizia a somigliarci. E ancora una volta, non è tanto (ancora) una questione di classifica (e pazienza, davvero, se in tre settimane il Brescia è passato da primo a settimo, conta sempre il +8 sui play out), bensì di evitare per tempo di imboccare una china pericolosa.

Didascalia della partita di Cagliari: hanno pesato nuovamente, di brutto, imbarazzanti errori difensivi e ha inciso - anche qui un copione che si ripete - una dannata difficoltà a mettere a fuoco la porta verso la quale sono stati indirizzati due tiri due. Meglio poi il secondo tempo, grazie ai cambi, che il primo: ma quel meglio non è servito che per un risveglio tardivo sancito dal gol al 90’ di un Olzer di belle speranze.

Come è andata

Il Brescia a guida Gastaldello, aveva anche impattato non male esibendo nei primi 10’ personalità e vecchia attitudine a pressare l’avversario nella propria metà campo, ma ha pagato una volta di più - per la terza volta consecutiva - mancanze proprie più che meriti altrui. Tantopiù che era giocabilissimo il Cagliari di ieri con addirittura Lapadula e Pavoletti in panchina per scelta tecnica mentre Rog era out e Barreca recuperato in extremis è partito dalla panchina. Era un’occasione, anche perché la squadra di Liverani, che si giocava la panchina e ha scelto di farlo puntando sulla freschezza della gioventù, al netto dei nomi difficoltà ne aveva in abbondanza.

E la rabbia sta appunto in quei primi 10’ che avevano fatto pensare che sì, il Brescia ci poteva assolutamente stare, oltre che, soprattutto, in un uno-due di svarioni da vecchia Gialappa’s Band. Prima Lezzerini nel tentativo di giocare in area, la passa troppo forte a Papetti che viene colpito con la palla che torna al portiere il quale anziché prenderla con le mani la restituisce ancora al difensore che manca l’aggancio favorendo Mancosu che mette in porta Luvumbo da due passi.

Cellino ieri a Cagliari - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Cellino ieri a Cagliari - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Il Brescia non è che s’afflosci: manovra, ma sbaglia tantissimo al palleggio senza riuscire a costruire nulla. Il bello è che lo stesso vale per un normalissimo Cagliari forse incredulo di fronte alla cortesia degli ospiti in grado di spianare la strada, non paghi di averlo già fatto per il vantaggio, anche per il 2-0: cross (o qualsiasi altra cosa fosse), svirgolato di Jallow a lanciare in ripartenza Nandez, cross basso di Di Pardo senza che nessuno intercetti e palla a Deiola lasciato indisturbato da un Viviani che gioca da fermo (suo comunque l’unico tiro in porta del primo tempo, su punizione al 40’). Un po’ come tutto il Brescia: ancora troppo sotto rimo e nel quale con la palla si trotterella e senza palla si resta fermi.

Un mood che ci porta così a definire il secondo tempo di Bisoli e soci come una ripresa da vorrei, ma non posso. Nella quale il pallino del gioco viene preso certamente in mano, ma senza capacità e possibilità di creare il minimo grattacapo a Radunovic dentro il quadro di un Brescia che prima di riuscire a iniziare a cavare un ragno dal buco, rischia il tris: stavolta su Deiola, al termine i un fulminante contropiede, Lezzerini si supera.

E c’è anche il tempo di vedere Chiffi sorvolare su un rigore per il Cagliari per un fallo di Viviani su Luvumbo. Poi qualcosa cambia con gli ingressi di Huard e soprattutto Olzer che in combinata danno linfa alla catena di sinistra e anche Benali e Bianchi provano ad aggiungere energia. Ma manca in generale qualcosa: mancano lo spunto e la capacità di cambiare davvero passo contro la squadra di casa che il secondo tempo lo imposta solo per gestire e che a difesa schierata, contro un Brescia lento, ha gioco facile.

Almeno fino al mini forcing finale che porta Olzer, già pericoloso poco prima con un diagonale e prezioso anche per un salvataggio difensivo, ad accorciare con un sinistro sporcato. Tutto qui, onestamente ancora troppo poco e mercoledì c’è l’appuntamento in Coppa Italia contro lo Spezia: una partita che mette in palio un turno con l’Atalanta che i tifosi della Nord desiderano con tutto il cuore. Lo hanno ribadito anche ieri in aeroporto alla squadra che adesso, Coppa o non Coppa deve cercare dentro di sé qualcosa di nuovo.

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