Calcio

Brescia, con Maran la panchina vince: subentri più decisivi

Due gare del nuovo corso risolte da 4 ingressi: Galazzi-Borrelli col Südtirol Bianchi-Moncini a Reggio
Rigore trasformato da Moncini che come Bianchi con la Reggiana era entrato in corsa - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Rigore trasformato da Moncini che come Bianchi con la Reggiana era entrato in corsa - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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C’è un doppio asse che corre sulla Bolzano-Reggio Emilia. Con una simmetria quasi perfetta. Contro il Südtirol, in dieci uomini, il Brescia aveva arraffato il pareggio grazie a due subentrati: assist vellutato di Galazzi, stoccata vincente sottoporta di Borrelli. Al Mapei è accaduto pressappoco lo stesso: sotto di un gol a pochi rintocchi dalla fine, questa volta con l’uomo in più, rigore conquistato da un guizzo in uno spazio angusto di Bianchi, che circa un quarto d’ora prima aveva rilevato Bjarnason, e trasformato con freddezza da Moncini, entrato in scena in simultanea a Flavio al posto dello stesso Borrelli.

Il Brescia di Maran non è una massa informe, ma l’opera di modellamento da realizzare resta lunga e laboriosa. Inizia però ad avere dei primi segni identitari, questo sì: la capacità di ribellarsi alle avversità (tre rimonte in quattro partite sono un segnale forte), e ora il contributo dei suoi uomini dalla panchina.

L’analisi

Quattro giocatori diversi, nelle quattro partite della gestione Maran, sono riusciti a lasciare il segno dopo aver rilevato un compagno. Se questa tendenza fosse un romanzo, sulla copertina si staglierebbe il bel faccione di Gabriele Moncini, che ha segnato la metà dei suoi gol (due su quattro) subentrando a partita in corso: era accaduto contro l’Ascoli, a fine settembre, quando firmò l’1-1 finale con un graffio nell’area piccola a cinque minuti dal novantesimo.

Contro la Reggiana il pallone scottava almeno il doppio: il risultato è stato un rigore eseguito con perfezione clinica, imprendibile per Bardi. In serie B soltanto Charpentier, Colak e Mancuso hanno fatto meglio di lui con tre gol a testa dalla panchina. I primi due giocano nel Parma, il terzo nel Palermo: poter contare su gente capace di marchiare a fuoco le partite anche in intervalli di tempo contingentati è prerogativa delle grandi squadre. Il Brescia non lo è, ma ha il dovere di sfruttare al massimo queste virtù per provare a elevarsi.

Pure questo è uno dei refoli di novità che Maran ha saputo portare a Brescia: in quattro partite, quattro calciatori hanno inciso dopo l’ingresso. In precedenza, con Gastaldello, s’era assistito a qualcosa di simile soltanto in due occasioni su dodici partite: il già citato precedente di Moncini con l’Ascoli, e il gol di Bertagnoli a Cittadella.

Ora il calendario si complica: al Rigamonti arriverà il Como, poi un viaggio nell’ostica Catanzaro, e infine il Parma a Mompiano. Il 2023 del Brescia si chiuderà con quest’irto trittico. Una parete rocciosa da scalare con l’aiuto di tutti, anche di chi sarà chiamato a fornire il proprio contributo in corso d’opera, e non soltanto dall’inizio. Sperando che il trend non s’arresti proprio ora. 

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