Il vescovo Tremolada al Rigamonti: «Che emozione il giro di campo»
Allo stadio per Brescia-Mantova c’era un ospite speciale. Un ex centrocampista d'eccezione come monsignor Pierantonio Tremolada. Il Vescovo di Brescia, seduto in Tribuna al Rigamonti (accompagnato dalla guida spirituale delle rondinelle, monsignor Claudio Paganini) per la prima volta allo stadio per un match del Brescia («C’ero già venuto in occasione del restyling dello stadio dopo la promozione in A, ma solo per benedire l’impianto. Stavolta sono stato invitato e sono venuto molto volentieri») ha seguito la partita divertito, con cognizione di causa: «In Seminario avevamo le nostre squadre: io nella mia giocavo da centrocampista, ma poi un brutto infortunio al legamento crociato ha posto fine alla mia carriera», racconta sorridendo.
Passione
Calcio che il Vescovo (dal 2014, nella nostra città dal 2017) segue anche da casa in tv: «Io sono un appassionato, non ho molto tempo, ma quando posso lo seguo volentieri. Sono tifoso, oltre che del Brescia, del Milan. Ma devo stare attento: ho un fratello interista sfegatato». Il giro di campo una ventina di minuti prima del fischio d’inizio in una cornice di spettatori finalmente degna di questa città, gli ha creato emozione: «Sì, tanta. Soprattutto – sorride – quando sono passato sotto la Curva. Mi hanno pure chiesto di benedirli, l’ho fatto con piacere. Se si può pregare per un risultato sportivo? Beh, pregare fa sempre bene».
La chiosa, è un commento tecnico: «Il Brescia ha cominciato un po’ contratto, ma dopo il gol abbiamo avuto un controllo di palla maggiore e abbiamo creato anche altre buone occasioni. Uno buona impostazione. Quel che conta è che giochi bene: di solito, se si gioca bene, i risultati arrivano».
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