Brescia, Bisoli: «Peggio non si può fare, ma datemi tempo»
Clima surreale, poi la contestazione. L’esordio di Pierpaolo Bisoli a Brescia ha connotati strani, a partire dalla sua presenza forzata in tribuna, eredità di una squalifica rimediata a Modena: «Non era semplice, a volte sono meglio i fischi del silenzio e inizialmente sembrava di giocare a porte chiuse. Sul piano della prestazione fare peggio di così è impossibile. Ma se questa è la nostra peggior versione e abbiamo raccolto un punto, possiamo solo fare meglio. Volevo ridare solidità difensiva e non abbiamo subito gol, è un piccolo progresso».
Il tecnico si presenta in sala stampa dopo lo 0-0 con la Carrarese e rivolge un appello esteso a tutto l’ambiente: «Datemi tempo. Voglio arrivare alla sosta con la convinzione di aver sollevato un po’ il morale di questi ragazzi. Oggi sembravamo dei bambini impauriti. Quando arriverà una vittoria, anche “rubata”, sono convinto che riconquisteremo il nostro popolo».
Oggi però la contestazione della Curva è deflagrata, e non ha risparmiato nemmeno la squadra: «Tocca a noi riconquistarli – ribadisce Bisoli –. Dobbiamo sicuramente fare un passettino, se lo faranno anche loro ritroveremo serenità. Avessi potuto sarei andato io a prendermi i fischi dopo il 90’. Ma avrei anche detto loro che i miei giocatori hanno dato tutto».
Si guarda avanti, provando a soffermarsi sui pochi spunti positivi di oggi: «Prendo questo punto con un po’ di soddisfazione, non troppa. Muoviamo la classifica, siamo in una zona ibrida e ci teniamo dietro qualche squadra». La metafora conclusiva è una dichiarazione d’intenti: «I samurai si lanciano anche contro le mitragliatrici con la spada: io voglio arrivare a quello. Datemi tempo per trasmetterlo alla squadra».
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