Brescia-Atalanta rivali ma non sul mercato: alla Dea una baby rondinella
Brescia-Atalanta: una rivalità atavica, ma in realtà senza più barriere. E se tra società ce n’era una, questa è caduta visto che i club hanno concluso un’operazione, in uscita per il Brescia, che riguarda il centrocampista-trequartista del 2008 Mattia Pedretti: il ragazzo si è trasferito dal settore giovanile delle rondinelle a quello nerazzurro per una cifra vicina ai 200.000 euro. L’operazione è stata formalizzata nel tardo pomeriggio dell’ultimo giorno di mercato.
Una svolta quasi «epocale» nei rapporti tra Brescia e Atalanta con il club di via Solferino che tra l’altro nella recente conferenza stampa a tema settore giovanile, aveva lanciato frecciate al modus operandi dei nerazzurri relativo al corteggiamento dei migliori ragazzi dei vivai delle società che economicamente non possono competere con le risorse dell’Atalanta.
Ma l’operazione, destinata a far discutere prima di tutto per ragioni campanilistiche, è anche il segno dei tempi della riforma sul decadimento dei vincoli dei giocatori ai settori giovanili. Una riforma sospesa e rinviata di un anno nell’applicazione, ma che già produce i primi effetti con i giocatori ed entourage che manifestano la volontà di cambiare aria e regalarsi migliori opportunità e prospettive.
Nel caso specifico, qualora la suddetta riforma fosse entrata in vigore come da iniziali tempistiche, era già destinato all’Atalanta: con l’operazione di compravendita, il Brescia perlomeno – volendo trovare un aspetto «positivo» – ha monetizzato un minimo. Ma così la strada è tracciata anche per altri promettenti ragazzi delle rondinelle che a loro volta hanno avuto proposte, però tutte rifiutate per che ritenute insufficienti, da altre società di primissimo piano in serie A.
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