Calcio

Brescia a caccia dell’impresa contro il Pisa di Inzaghi

Maran privo di tre pedine cerca il colpo che in casa manca da 7 mesi
Possibile protagonista: Nicolas Galazzi ha recuperato dall’infortunio - Foto Comincini@newreporter
Possibile protagonista: Nicolas Galazzi ha recuperato dall’infortunio - Foto Comincini@newreporter
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Mai una settimana normale, mai che si possa parlare solo di calcio e di campo. E se non ci pensa di suo - tra questioni societarie e problematiche varie - il Brescia, ecco gli interventi dai piani alti dei palazzi ad aggravare stati di tensione e incertezza fornendo materiale per il falò delle polemiche.

A prescindere che si reputi giusta o sbagliata la scelta del rinvio delle partite che erano programmate a Pasquetta nel giorno della morte di Papa Francesco, in negativo hanno colpito le modalità della scelta con prese di posizione in ordine sparso e confuso e non di sistema: prima è arriva la serie A, poi la B quindi - in ultimo (!) il Coni.

È stata insomma una risposta di pancia. Poi, quando si è trattato di mettersi a tavolino per studiare le modalità dei recuperi, naturalmente a prevalere sono state le logiche da orticello mentre emergeva tutto il non senso della programmazione dell’ultimo mese del campionato cadetto. I nodi, vengono sempre al pettine e chi è causa del suo mal - presidenti e rappresentanti dei club che si presentano alle assemblee e votano - a questo punto pianga se stesso e gli effetti collaterali di scelte che, almeno sulla carta, inevitabilmente hanno favorito qualcuno e sfavorito altri in quadro di corsa promozione-salvezza che dà l’idea di essere stato falsato. Punto e capo, in questo venerdì così carico di significati simbolici, al Brescia che avevamo lasciato mentalizzato sulla sfida salvezza alla Reggiana, tocca in sorte un Pisa che si pensava/sperava che oggi sarebbe potuto arrivare al Rigamonti non arrendevole, ma magari un poco distratto dai preparativi per la festa serie A da mettere in scena in casa l’1 maggio.

Il massimo

Niente di tutto questo: oggi sarà un Pisa al 100% e servirà un Brescia al 150%. Primo obiettivo: non perdere, logicamente. Un fine che però passa, inevitabilmente, dal provare a vincere e sciorinare una prestazione gagliarda. Una di quelle, che contro le grandi, anche se i risultati non sempre hanno premiato, al Brescia riescono meglio che con le piccole.

E questo deve essere un punto di partenza attorno al quale far coagulare quella fiducia che non deve e non può mancare per spingere Maran - ieri apparso particolarmente fiducioso- e i suoi verso l’impresa salvezza. Ma da fuori, si può solo accompagnare: le remate decisive devono essere date e fatte da dentro. Fuori Cistana, Verreth e Jallow (forfait dell’ultima ora: certo è che nemmeno la fortuna è amica): sono assenze pesanti. Ma lo sono meno di una testa che è la vera zavorra del Brescia: oggi il primo vero dodicesimo in campo di una partita che va sentita ancor prima che giocata, deve essere un po’ di leggerezza. L’unica vera arma che può dare una mano per neutralizzare il pensiero di 207 giorni, quasi 7 mesi, di digiuno di vittorie in casa (a proposito: oggi dovrebbe essere per pochi intimi). Per darsi un aiuto: l’ultima volta come sanno anche i sassi, fu con la Cremonese. Una big...

All’andata

Non sarà facile contrastare la gioiosa macchina dell’avvelenato ex Inzaghi che è stato proprio il Brescia a lanciare verso l’ultimo miglio che porta alla felicità battendo lo Spezia. Sconti non ne sono previsti: un’impresa per il Brescia passa dal pagamento del prezzo pieno in termini di determinazione, agonismo, un pizzico di spregiudicatezza e - perché no - qualità. Quella che all’andata non mancò salvo poi pagare dazio su irregolarissimo gol (già che ci siamo: concentrazione e prestazioni di livello devono essere anche quelle di arbitri e varisti) di Tramoni. Non è stata una settimana normale, non è una partita normale e non un giorno normale: a questo punto un Brescia straordinario ci starebbe benissimo... 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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