Apoteosi Stefano Vecchi: «Riuscire a vincere con la FeralpiSalò è ancora più bello»
Una storia ha cambiato il destino della FeralpiSalò. Per raccontarla, riavvolgiamo il nastro, tornando alla scorsa estate: Stefano Vecchi attende la risposta dell’Ascoli e Giuseppe Pasini lo aspetta a lungo. Poi i piceni scelgono Cristian Bucchi e i gardesani riabbracciano il proprio allenatore. In questo esatto momento le sliding doors fanno la fortuna della FeralpiSalò, che da qui in poi costruisce il miracolo serie B.
Il tecnico di Mapello è felicissimo: «Vincere con questa squadra è ancora più bello, perché lo facciamo da sorpresa del campionato, raggiungendo un sogno che sembrava irrealizzabile. In pochi credevano che potessimo fare un campionato di questo livello. Dopo il terzo posto dell’anno scorso, nessuno ci sottovalutava, ma è chiaro che in lizza c’erano anche piazze prestigiose che hanno investito tanto e noi non partivamo da favoriti».
Un’ottima programmazione ha permesso alla FeralpiSalò di fare il grande salto: «Siamo riusciti a vincere portando avanti un percorso che avevamo iniziato lo scorso anno, con Oscar Magoni, che aveva allestito buona parte di questa rosa e mi aveva convinto a venire qua. Con Andrea Ferretti siamo riusciti poi a migliorare ulteriormente la squadra con giovani interessanti e uomini esperti. Il lavoro sul campo ci ha portato a questo traguardo».
Pregio
È stato fondamentale rimanere fissi sull’obiettivo, mantenendo sempre cuore caldo e mente fredda: «La nostra forza è stata rimanere concentrati fino all’ultimo. Nella prima parte del campionato forse nemmeno noi eravamo proprio così convinti di poter arrivare primi perché guardavamo le nostre avversarie, aspettando l’allungo di qualcuno. Nel ritorno però ci siamo accorti che le altre faticavano, mentre noi potevamo fare meglio.
E così non abbiamo più sbagliato nulla, dimostrando di saper soffrire. Devo ringraziare i miei ragazzi perché si sono messi a completa disposizione dello staff tecnico. Io so di non essere un allenatore “facile”, perché pretendo molto dalle mie squadre, ma loro sono stati bravissimi».
Non c’è stata una gara della svolta: «Secondo me ci sono state tante partite importanti che ci hanno dato consapevolezza nei nostri mezzi. Anche se non avremmo voluto, un orecchio alla partita della Pro Sesto lo abbiamo prestato. E così siamo arrivati a questa sfida con un carico emotivo importante. Nonostante questo, ci siamo dimostrati una squadra matura». Orizzonte. Ora testa al futuro: «A bocce ferme incontrerò il presidente e vedremo il da farsi. Stiamo costruendo qualcosa d’ importante e mi piacerebbe proseguire il percorso insieme. Prima, però, c’è da festeggiare questa impresa».
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