Calcio, la Superlega vale 3,5 miliardi
Il grande affare del calcio, che i club europei fondatori della Superlega conoscono bene vale 3,5 miliardi di euro. Diviso per i 12 big che hanno fatto il colpo grosso fanno quasi 300 milioni di euro ciascuno. E si tratta solo di un bonus d'ingresso, finanziato senza batter ciglio dalla banca americana Jp Morgan, destinato a crescere con i futuri introiti da estrarre nella miniera d'oro dei diritti televisivi. Il mercato fiuta in fretta l'affare e spinge in rialzo gli unici due club, fra i dodici fondatori, quotati in Borsa. A Piazza Affari la Juve fa un volo del 17,8% e guadagna in una sola seduta oltre 200 milioni di euro che la portano a superare la soglia di 1 miliardo di capitalizzazione e a valere oltre 1,2 miliardi. Stessa traiettoria per l'altro big quotato, l'inglese Manchester United, che è scambiato a Wall Street, dove fa un balzo del 9,5%.
Poco evidente almeno per ora la reazione, almeno in Borsa dei grandi operatori televisivi europei, che Barclays in un report divide in due: le tv a pagamento destinate a sopportare il conto più salato dalla rivoluzione innescata dalla Superlega, e le televisioni in chiaro come Mediaset che non hanno pagato cifre da capogiro per aggiudicarsi i tornei più importanti. A risentirne sarà, secondo gli analisti di Barclays, in prima battuta Canal+, del gruppo Vivendi. Come la pay tv francese rischino di dover sborsare altri soldi per aggiudicarsi le partite della Superlega la britannica British Telecom e Sky, finita sotto il controllo della statunitense Comcast. Per tramettere le partite della Super League, secondo il Financial Times, sarebbero già stati avviati contatti con i colossi over the top: Amazon, Facebook e Disney oltre che della stessa Sky, per incassare 4 miliardi di ricavi all'anno, quasi il doppio di quanto fa guadagnare la Champions League.
L'impianto della Superlega, che punta a far salire a 15 i club membri inglobando, accanto agli spagnoli, agli inglesi, e ai tre italiani (oltre alla Juve, tra i fondatori ci sono Inter e Milan) tre squadre francesi e tedesche, prevede poi l'ingresso a rotazione di altre cinque squadre ogni anno. È un'idea - viene osservato - vicina al modello americano di sport, dove le stesse squadre competono per i trofei anno dopo anno, trovandosi un reddito costante e valutazioni più alte come conseguenza. Oltre che aumentare le entrate dalla trasmissione dei match. Non a caso cinque delle squadre della nuova lega (Arsenal, Manchester United, Manchester City, Liverpool e Milan) sono almeno in parte di proprietà di investitori statunitensi. A finanziare l'affare è il colosso Jp Morgan che ha messo a disposizione un finanziamento a 23 anni a un tasso di interesse del 2/3% e garantito per l'appunto dai futuri diritti del calcio. Si tratta di 3,5 miliardi che potrebbero arrivare a 4 miliardi.
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