Serie D, un Desenzano Calvina opaco: il pari fa sfumare la vetta
Occasione persa. Il Desenzano Calvina non sfrutta il rinvio del match del Sangiuliano City Nova e manca quindi il sorpasso, con possibile ritorno in vetta alla classifica (raggiungibile con una vittoria). Tra le mura amiche arriva infatti il terzo pareggio stagionale: stavolta è 1-1 contro la Virtus CiseranoBergamo. Un risultato, quello maturato ieri sul Garda, che è stato agguantato in rimonta (con capitan Giani a rispondere su rigore al 19’ al colpo di testa vincente di Nessi sugli sviluppi di un corner al 12’) e che può anche essere accettato di buon grado dai gardesani: in diverse circostanze, infatti, gli uomini di Florindo hanno rischiato di capitolare nella ripresa.
Guardando invece agli ospiti, nel computo complessivo dei pericoli corsi, Matteo Colleoni può ritenersi assolutamente tranquillo: ad eccezione della traversa centrata da Aliu (deviazione lesta sul tiro di mancino di Pinardi al 14’ del secondo tempo), il portiere degli ospiti non si è minimamente sporcato i guanti. Nell’area opposta, invece, Sellitto ha visto vacillare i propri compagni e ha dovuto compiere delle prodezze. Specialmente al rientro dalla pausa, neutralizzando i tentativi di Confalonieri (al 33’ e al 35’) e Jaouhari (al 37’). Il portiere del Desenzano Calvina deve inoltre ringraziare la traversa per aver «risposto» al suo posto alla rovesciata di Bardelloni (al 17’). In verità, il centravanti bresciano - riferimento principale nel 4-3-3 scelto da Del Prato - è andato vicino alla gioia personale anche al 27’, dopo la punizione calciata malamente da Ferrara, che ha consentito la ripartenza agli orobici, poi sprecata, appunto, dall’attaccante.
E i padroni di casa? Privi di alcuni «pezzi grossi» quali Gerevini, Marangon e Carta (tutti out per problemi muscolari), i locali puntano sull’effervescenza in attacco di Spini - sostituto last-minute di Campagna, fermatosi durante il riscaldamento pre-partita, e schierato nel duo offensivo del 3-5-2 -, il quale, però, dialoga solo di rado con il partner di reparto Aliu. Il risultato è che non arrivano tiri degni di nota verso il bersaglio grosso. E nemmeno gli innesti dalla panchina cambiano qualcosa: out Ruffini e lo stesso Spini, i neo entrati Ferrara e Perotta non forniscono un apporto tale da far pensare che il raddoppio sia nell’aria. Alla fine, quindi, considerata la non abbondante mole di gioco prodotta, il punto conquistato va più che bene.
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