Serie D, Tacchinardi: «Ripresa? Credo che sarà posticipata»

L'allenatore del Breno è pessimista: «Temo che solo il 6 febbraio torneremo in campo»
Breno. Il tecnico Mario Tacchinardi
Breno. Il tecnico Mario Tacchinardi
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Chi l’anno scorso ha dovuto fare gli straordinari veri, non può essere preoccupato per la situazione attuale: il Breno 2020/21 da gennaio a maggio dello scorso anno ha giocato 26 gare. Adesso, le 20 partite che restano sembrano una passeggiata. «Ovviamente non sarà semplice - avverte Mario Tacchinardi -, ma noi allenatori abbiamo il dovere di farci trovare pronti: quando si ricomincerà a giocare e quando ci sarà da fare turn over, perché si giocherà piuttosto spesso. Certo, se mi chiedete un parere, vi dico che sono sempre per la settimana tipo di lavoro. Dunque, per conto mio, si potrebbe ricominciare la prima domenica di febbraio, recuperando i quattro turni persi in questo modo: allungare il torneo di tre settimane (oggi la chiusura è fissata per il 15 maggio) e fissare una giornata infrasettimanale in più oltre alle due già in programma, da calendario regolare, proprio a febbraio».

Intanto il suo Breno come sta? «Abbiamo una decina di ragazzi fermi: alcuni sono positivi, altri sono contatti di positivi. Ma ci siamo riposati in tutto soltanto otto giorni, divisi tra il periodo di Natale e quello a cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Per tutti i ragazzi positivi al Covid, inoltre, è già pronta la visita medica una volta che saranno negativi. La società non ha voluto perdere tempo ed ha fissato, già prima che cambiasse il protocollo del Return to Play, gli appuntamenti per le visite mediche di tutti i calciatori che oggi sono positivi». È convinto di poter ricominciare a giocare già il 23 gennaio? «No, assolutamente. Io credo che il nostro girone potrà ricominciare il 6 febbraio. O meglio: entro quella data, e per la precisione entro il 30 gennaio, andranno chiusi tutti i recuperi, per rimettere le squadre in pari. Non è importante tanto per finire l’andata prima di iniziare il ritorno. Piuttosto è giusto che, quando il ritorno inizia, tutti giochino poi le stesse gare. Noi l’anno scorso siamo stati un caso limite: evitare un bis per altri club sarebbe opportuno». Si poteva pensare a un girone con un numero inferiore di squadre affinché fosse anche più corto? «No, siamo la serie D, per cui 18 o 20 squadre ci stanno. Piuttosto, non si abbia timore di giocare fino a giugno: i nostri play off si chiudono in due partite, non sono quelli della C o della serie B, quindi non esiste nessun problema se si va oltre il 15 maggio».

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