Serie D, Desenzano Calvina e la febbre d’alta classifica
Che il Desenzano Calvina ambisca alla promozione in serie C è un segreto di Pulcinella. Ma se il secondo posto con cui chiude il 2021 è in linea con i programmi della società e va accolto con un sorriso, è altrettanto vero che non mancano i rammarichi per le occasioni sciupate che impediscono di essere la regina - a tutti gli effetti - del girone B. A tal proposito, sembra quasi che i gardesani soffrano l’aria d’alta classifica.
Una «febbre» palesatasi domenica nella sfida interna con la Virtus CiseranoBergamo. Raramente pericolosi, Aliu e soci hanno trovato l’1-1 solo grazie al rigore di capitan Giani. Sfumata quindi l’opportunità di balzare in testa, seppur temporaneamente, con il Sangiuliano ai box per il Covid e con ancora due partite da recuperare (una in più dei biancazzurri, che giocheranno con la Folgore Caratese il 16 gennaio).
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In modo analogo, alla formazione di Florindo le gambe sono tremate l’8 dicembre scorso, quando in trasferta con il Leon non ha saputo gestire il 2-0 di vantaggio all’intervallo, subendo la rimonta dai milanesi nel finale (2-2) e gettando così alle ortiche la possibilità di agguantare City Nova e Arconatese a quota 30 punti, appena alle spalle dell’allora capolista Casatese (31).
Non bastasse, andando a ritroso, nemmeno tra le mura amiche del Tre Stelle con il Brusaporto il 27 novembre e con la Casatese il 21 novembre i benacensi si erano resi protagonisti di partite da ricordare con grande piacere, almeno per i risultati maturati: nel dettaglio, con i bergamaschi è finita 1-1 (con Aliu croce e delizia: prima firma il pareggio, poi calcia a lato il rigore del potenziale 2-1) e la conseguente caduta al quarto posto in graduatoria, mentre con i brianzoli è arrivato un ko (1-2) che ha allontanato il team dalla leader Arconatese. Certo, come si legge nel testo di una nota canzone, «bisogna saper perdere, non sempre si può vincere». Tuttavia, almeno nell’arco di questa prima parte di stagione, le chance mancate di conquistare la vetta lasciano alcuni rammarichi. La speranza, naturalmente, è che la febbre d’alta classifica passi nel 2022.
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