Serie D, Breno: è pokerissimo nel derby, Franciacorta annichilito

Mauri apre la goleada al 15’ nella ripresa tre gol in 6’ con Nolaschi, Melchiori, Tanghetti, sigillo di Negreti
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AA

L’abbuffata di Natale riempie la pancia del Breno e manda al tappeto il Franciacorta. Il derby tra aspiranti sognatori manda in orbita i camuni (ora a -2 dalla zona play off, anche se sulla classifica pesano i tanti match saltati causa Covid) e boccia pesantemente i franciacortini. Il campo - ghiacciato, nonostante le lunghe cure - ha detto che attualmente la forbice è ben più larga dei tre punti in classifica. Da una parte un Breno organizzato, pimpante, cinico dopo i soliti sprechi, determinato e anche bello per gli occhi. Dall’altra un Franciacorta che del calcio propositivo auspicato da Maspero prende solamente il lato meno bello, quello che espone la squadra alle continue folate offensive dei rivali, senza avere in avanti quell’incisività richiesta a chi incassa quasi due gol di media a partita (37 reti in 18 incontri).

È una vittoria nitida, quella dei granata di casa, che non può essere sbiadita dalle più che legittime proteste ospiti sull’1-1 di De Angelis annullato per un dubbio fuorigioco (se Boschetti era in offside, aveva comunque ricevuto palla da un difensore brenese), episodio costato a Maspero un rosso giusto per le veementi proteste. Il match avrebbe chissà preso un’altra piega, ma non bisogna scordare che pure i camuni nel primo tempo si sono visti annullare due reti, almeno la seconda parecchio al limite.E in ogni caso il successo del Breno è legittimo per quanto detto sopra, ovvero per l’organizzazione messa in campo e per la fluidità di un gioco rispetto ad un Franciacorta meno lineare, con qualche giocatore di troppo fuori ruolo e soprattutto con poco mordente, come dimostrano almeno tre dei quattro gol incassati dal 30’ del secondo tempo in poi. Scelte. Eppure in avvio pareva essere un derby destinato all’equilibrio.

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Tacchinardi soprende all’ultimo, perché con l’assenza di Wojdyla passa al 4-3-3 arretrando sugli esterni Boldini e Nolaschi, mentre Maspero propone un 3-4-1-2 tutta qualità con Mozzanica laterale destro e Bagatini leader difensivo al posto di Piccinni. Una scelta che non paga. Tuttavia, lo svantaggio amaranto è più frutto del caso: rimessa da destra, buon pallone lavorato da Triglia, tiro di Goglino e impercettibile deviazione di Mauri per l’1-0 Breno. Da lì in poi il Franciacorta prova a costruire, ma di occasioni ne colleziona poche (giusto una «ginocchiata» centrale di Bithiene al 32’ su cross di Boschetti) e anzi lascia praterie per le imbucate camune, con la linea difensiva anche oltre metà campo. Buon per Pilotti che il primo assistente abbia la bandierina facile, annullando per fuorigioco i gol di Goglino (31’) e Cristini (45’).

Il Breno rivede gli spettri dei tanti persi in avvio di ripresa, quando il Franciacorta preme. Ma dopo il volo di Tota su serpentina e botta di Bithiene (2’), la bandierina ferma gli amaranto al 7’ quando, su azione insistita, la palla arriva a Boschetti che trova i riflessi di Tota, il quale nulla può sul tap-in di De Angelis. Maspero è furente e viene espulso, dopo un tiro alto del neoentrato Kouko al quarto d’ora la spinta franciacortina s’esaurisce e il Breno inizia a mettere le basi per la goleada. Prima gli sprechi(Triglia al 17’ ciabatta su assist di Cristini in ripartenza), poi s’asciuga la fronte sul riflesso di Tota sulla deviazione del compagno Cristini. Infine arriva l’abbuffata con tre gol in sei minuti, quando i cambi hanno portato a due speculari 4-3-1-2. Al 30’ Pilotti pasticcia in uscita, rientra a rilento e poi viene infilato da Nolaschi, partito da metà campo. Tempo due minuti e Triglia dal fondo pesca Melchiori, pronto all’incrocio per il 3-0. Dopo un altro gol annullato a De Angelis (giusto, al 34’), il poker al 36’ con Tanghetti genialmente lanciato da Triglia. Mozzanica ringrazia Tota per l’1-4, poi al 48’ c’è gloria anche per Negretti (5-1). Sotto l’albero, il regalone è per il Breno al quarto derby di fila vinto col Franciacorta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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