Il Chiari prova la fuga, il Pian Camuno lo riacciuffa
Botta e risposta. Si chiude in parità 1-1 la prima sfida salvezza del 2022. Protagoniste il Chiari e il Pian Camuno, attori di un match ricco di colpi di scena. Il punto guadagnato scontenta entrambe le contendenti, ancora pienamente invischiate nella lotta per non retrocedere, ma fa ben sperare in vista delle prossime uscite nelle quali si dovrà respirare aria di svolta. In avvio di gara il Chiari appare più volitivo, cucendo buone trame offensive ma faticando a costruire palle gol.
Le migliori occasioni sono di marca ospite, con il Pian Camuno che sfiora il vantaggio già al 2’, ma la punizione dai 27 metri di Prandini scheggia il palo alla destra di Cancelli. Otto minuti più tardi il conto con la sfortuna dei camuni è ancora aperto e stavolta è la traversa a respingere la gran sassata di Prandini dal limite. Il primo tiro in porta per i clarensi arriva soltanto al 18’, con Oukkeddu che prova a risolvere una mischia al limite dell’area, ma Scarpellini blocca. L’incontro cresce d’intensità, ma le emozioni latitano e la prima frazione si trascina stancamente fino al 45’ senza ulteriori sussulti.
Dopo l’intervallo
Bastano invece appena 5 minuti della ripresa per accendere il match. Il direttore di gara giudica falloso un contatto in area tra Pezzoni e Bontempi, decretando la massima punizione in favore del Chiari. Dagli undici metri si presenta Stefano Dalola che non sbaglia, portando in vantaggio i padroni di casa. Il Pian Camuno prova a reagire, ma è il Chiari a sfiorare il raddoppio al 14’ con il sinistro da distanza ravvicinata di Campo, ben neutralizzato da Scarpellini.
La gara è viva e tre minuti più tardi ci pensa Poiatti a correggere in rete di testa la punizione di Curnis, firmando il pareggio. Archiviato l’impasse il pressing del Chiari è totale e Scarpellini è costretto ancora a superarsi, deviando prima in angolo la gran frustata di Stefano Dalola al 35’ e ripetendosi poi cinque giri d’orologio più tardi sul destro dal limite dello stesso attaccante clarense, negli ultimi sussulti di una ripresa pirotecnica.
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