Franciacorta paga l’avvio da incubo: cinquina che fa malissimo
Il Franciacorta affonda con la Casatese e i play off si allontanano. È difficile trovare le espressioni adeguate per inquadrare quella che, con un risultato emblematico (1-5), appare come un’enorme débâcle. Fortino espugnato. E pensare che sino a ieri lo stadio di Adro si era trasformato in un fortino per gli amaranto, reduci da 8 partite da imbattuti sul campo amico. Ma in un pomeriggio dal sapore primaverile si è invece spenta la luce. Sin dal fischio d’inizio. Così, sotto i colpi dei lecchesi, il parziale in un amen si è gonfiato sempre più (0-3 già al 13’), sino alla cinquina all’intervallo.
Poi, con una buone dose di orgoglio, i franciacortini - anche per gli interventi di Pilotti - hanno provato a rendere meno amaro l’epilogo, sciorinando una prestazione maggiormente convincente, spinti anche dai subentrati. Certo, va ricordato che al 12’ del primo tempo, i locali erano pure in inferiorità numerica a causa dell’espulsione comminata a Sodinha, reo di aver strattonato Isella lanciato a rete. E sull’episodio si potrebbero aprire mille capitoli: sanzione giusta o troppo severa? Non è stata modificata la regola del fallo da ultimo uomo? Sono numerosi gli interrogativi sorti al riguardo, a cui il direttore di gara ha comunque risposto in modo inequivocabile, estraendo il rosso. E quello che sino a poco prima era un assolo biancorosso (con il 3-5-2 di Mazzoleni bravo a portarsi al 3’ già in vantaggio, forse in presunto offside, con tre tocchi sull’asse Sassella-Fusi-Isella e poi raddoppiare con lo stesso numero 10 dopo la respinta di Pilotti al 7’) si è trasformato in un’egemonia incontrastata.
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Nel dettaglio, la rete sotto la traversa di Fusi sugli sviluppi di una punizione evidenza l’incapacità dei padroni di casa di azzardare una reazione, tanto emotiva quanto sul piano del gioco. Il 3-4-2 ridisegnato da Maspero non morde: il tandem Kouko-De Angelis è impalpabile a confronto con il muro di Menegazzo e soci; in mediana nessuno fa filtro e, a ruota, nemmeno i difensori intercettano le frequenti verticalizzazioni degli avversari.
Conseguenza? Facile come bere un bicchiere d’acqua, un autogol di Berta sul cross di Comberiati e il tap-in a porta vuota di uno scatenato Pontiggia consentono agli ospiti di calare la manita e al 45’ mettere in fresca un Franciacorta per brindare al successo. Pochi in salvo. D’altro canto solo Pilotti e Boschetti mostrano di non lasciarsi sopraffare dal parziale. Una garra agonistica, la loro, proseguita anche dopo l’intervallo ed emulata dai vari Muhic, Bithiene, Mozzanica e Patarini, gettati nella mischia dopo l’intervallo. Non appare quindi un caso che proprio da una combinazione fra gli innesti dalla panchina nasca al 29’ il gol del giovane classe 2004 al debutto tra i grandi, propiziato da un filtrante divino di Mozzanica. E, come dirà il tecnico nel post gara, «da questo spirito propositivo si deve ripartire in vista del derby di domenica con il Desenzano Calvina». Ad ogni modo, la strada per i play off, ora è complicata. Quasi una chimera.
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