Fattore Barwuah: i gol di Enock fanno girare il nuovo Ospitaletto
Tre gol, nove punti. Per una punta (ma anche per un calciatore in genere, a prescindere dal ruolo), il massimo della vita. E l’exploit è riuscito ad Enock Barwuah, bomber dell’Ospitaletto che sta risalendo velocemente in classifica. Il classe 1993 ha steso nelle ultime tre sfide il Cast Brescia (1-0), poi il Prevalle (gol del 2-0 rivelatosi decisivo per il successivo 2-1 locale), infine il Carpenedolo (1-0).
Il momento
«Adesso sta girando tutto bene - spiega l’attaccante - e lo dico come singolo, dato che mi entra tutto, e come squadra. Ma l’Ospitaletto stava già provando a mettere in campo una nuova idea di calcio, solo che ci mancavano la "cazzimma" e la testa giusta per gestire i momenti un po’ più difficili del match. Ora ci siamo e, al di là dei miei gol, lo dimostra il fatto che subiamo molto meno». Dei tre gol (su un totale di quattro, ma il primo non evitò la sconfitta nel match serale contro il CazzagoBornato) quale è il preferito di Barwuah? «Come bellezza estetica quello al Prevalle, perché sono i gol che piacciono a me, di potenza sotto l’incrocio dei pali. Come importanza forse però dico quello contro il Cast Brescia, perché era una gara molto delicata contro una big del girone e perché, col senno di poi, ha dato il La al nostro filotto. Che vogliamo continuare».
Considerazioni
Domani sera alle 20.30 c’è il Ciliverghe, una bella occasione. «Sicuramente un avversario forte, ma noi siamo in salute. Diciamo che è il momento migliore per affrontarli, anche se poi a dire il vero in questo girone non hai nessuna partita dove puoi dire di avere vita facile prima di iniziare. Anche i nostri successi sono tutti tirati e di misura: è il girone che impone di imparare a soffrire».
L’Ospitaletto ha preso il ritmo dopo che la sua guida, Vinicio Espinal, a inizio stagione chiedeva pazienza per carburare e assimilare nuove idee. Un concetto simile diceva di se stesso Enock, fermo - tra Covid e infortuni - da due stagioni e mezza. «È stato come tirare fuori l’auto dal garage dopo tanto tempo, ma me lo aspettavo e l’avevo pronosticato a inizio torneo. Ho fatto finalmente una preparazione completa e piano piano sto ritrovando sensazioni positive, anche a livello atletico. Non mi sento ancora al top - dice Barwah - anzi credo di essere al 60%, perché so cosa posso dare e sento di avere ulteriore margine. Lavoro per questo e lo stesso vale per la squadra: l’Ospitaletto può fare ancora meglio di così, anche se indubbiamente adesso il passo è quello giusto».
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