Elezioni Crl, La Lombardia sceglie la continuità: Pedrazzini vince il duello con Pasquali

Ampio consenso (414-111) per il lodigiano, che era già vice di Tavecchio: «Proseguiamo il lavoro»
Il consiglio direttivo del Comitato regionale lombardo ora presieduto da Sergio Pedrazzini, vincitore delle elezioni di ieri - © www.giornaledibrescia.it
Il consiglio direttivo del Comitato regionale lombardo ora presieduto da Sergio Pedrazzini, vincitore delle elezioni di ieri - © www.giornaledibrescia.it
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Una scelta nella direzione della continuità. Forse era pronosticato a livello assoluto, ma certo non ci si aspettava un così marcato divario tra Sergio Pedrazzini - eletto ieri presidente del Comitato regionale lombardo della Lnd - e il suo sfidante, il bresciano Alberto Pasquali.

Numeri

Così hanno deciso le società lombarde riunite ieri all’Nh Congress Center di Assago-Milanofiori per l’assemblea straordinaria elettiva indetta dopo la scomparsa a fine gennaio del numero uno lombardo Carlo Tavecchio. E nonostante l’imprevista corsa elettorale indetta per la morte dell’ex numero uno della Federcalcio nazionale, i club regionali hanno deciso di non invertire la rotta, considerando che il nuovo presidente Sergio Pedrazzini era già vice di Tavecchio da due anni. L’elezione, alla presenza anche del presidente della Lnd nazionale Giancarlo Abete, è avvenuta tra numeri assoluti non certo elevatissimi, visto che su 1.027 aventi diritto si è presentata in assemblea circa la metà delle società, ovvero 531 di cui 214 solamente con delega, con una presenza dalla provincia bresciana intorno alle 50 unità.

Marcato invece il divario a favore di Pedrazzini, che ha raccolto 414 preferenze contro le 111 del dottore bresciano (5 l schede bianche, una nulla), che due anni fa era invece stato sconfitto da Tavecchio per la miseria di 14 voti. A questo punto non si pone nemmeno il problema di rivedere il consiglio, che era unito intorno al lodigiano: «Ringrazio tutte le società che mi hanno dato fiducia - spiega Pedrazzini -. E tengo a ringraziare anche coloro che non mi hanno votato, con l’impegno da parte mia della massima collaborazione per tutto il movimento lombardo. È un privilegio poter continuare il lavoro iniziato da Tavecchio. Davanti abbiamo quasi due anni per portare a termine i progetti iniziati nel 2021».

Rilancio

Il bresciano Alberto Pasquali - © www.giornaledibrescia.it
Il bresciano Alberto Pasquali - © www.giornaledibrescia.it

Pasquali invece accetta la sconfitta: «Sapevo che era difficile. Il mio discorso l’ho incentrato sul fatto che la mia elezione poteva essere una concezione differente del calcio: bisogna investire sui vivai, quella è la base di tutto, anche della Nazionale. Divario ampio? Sì, ma chiedo anche chi si aspettava che potessi prendere il 25% dopo due anni di esclusione dalla vita pubblica... Ricandidarmi? Ora come ora sì, ma è prematuro. Ne succedono di cose in due anni».

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