Eccellenza: Carpenedolo in grande spolvero batte il Ciliverghe

I padroni di casa in lotta per la salvezza dominano per 80’, gli ospiti si svegliano nel finale ma è troppo tardi per rimediare
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AA

Belli e brutti: da un lato i giocatori del Carpenedolo, dall’altro quelli del Ciliverghe. Due facce diverse dello stesso match, di scena ieri al Mundial ’82, terminato 3-2 in favore dei padroni di casa. Meritatamente, ad onor del vero. In effetti, per 80’ la formazione ospite non appare sui radar, con Ferrari a riposo. Vale invece un discorso all’opposto per i rossoneri, che si presentano con frequenza in area avversaria, peccando comunque di un briciolo di timidezza davanti alla «corazzata» di Andriani e soci.

La cronaca

Rotto però il timore, eccoli pericolosi al 12’ con Panina: mancino vicino al palo. Poi tanta densità in mediana (dove Chiarini giganteggia) e nulla più, sino ai botti rossoneri nel finale di primo tempo: al 44’ soltanto una deviazione in extremis strozza l’urlo di gioia sul tiro di Porro. Nessun problema: il gol è giusto rimandato sul conseguente angolo di Pasini, con Diene (subentrato all’infortunato Botturi) lesto a sfruttare l’uscita a vuoto di Spezia e firmare l’1-0 in spaccata. E, ancora: non paga, la squadra di Novazzi sfrutta al 47’ un’ulteriore corner del numero 7 per raddoppiare con la capocciata di capitan Guatta, il quale mette il dito in bocca «alla Totti» e dedica il quarto gol stagionale al figlio in arrivo. E tale «bum-bum» fa malissimo agli ospiti: da troppo attendisti, diventano totalmente passivi.

Secondo tempo

Tanto più dopo il tris calato al 13’ della ripresa dal radente di Pasini, ormai trascinatore e capocannoniere del gruppo, con 2 assist di giornata e 6 centri totali a referto. Solo un pizzico di orgoglio nelle battute conclusive rende meno amaro il parziale per i gialloblù (tap-in in mischia di Butturini al 39’ e rigore trasformato da Bosio al 48’), sfiorando pure un’incredibile 3-3 (con il salvataggio di Raffa sulla conclusione di Bosio al 49’). Ciò nonostante, la loro rimane una prestazione opaca. Brutta. Belli, invece, i locali che, galvanizzati dal successo, inseguono la salvezza.

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