Desenzano Calvina, altro flop: i play off restano un miraggio
È di nuovo «game over». Addio ai play off: non è sufficiente lo 0-0 con il Sona al Desenzano Calvina. Gli scontri diretti con la Folgore Caratese - giunta a pari merito a 63 punti - mettono al quinto posto i brianzoli, vincitori 2-1 all’andata e bravi a fermare sull’1-1 i rivali al ritorno.
Si chiude così con un altro epilogo amarissimo la stagione dei gardesani. Lo stesso finale thriller (e amaro) si verificò l’anno scorso, quando il ko con il NibionnOggiono costrinse l’allora truppa di Florindo ad abbandonare il sogno di andare alla post season. A 12 mesi di distanza, adesso la medesima sorte è toccata a Cristian Soave, subentrato al collega a metà marzo ed incapace di raggiungere quello che era stato prefissato dalla società come obiettivo minimo dopo che era sfumato il sogno di promozione diretta in serie C.
Sul futuro dell’allenatore veronese ci saranno varie riflessioni da fare nei prossimi giorni (passi in avanti nel gioco certo si sono visti, tuttavia non riuscire entrare nelle prime cinque del girone B di serie D è un «neo» non di poco conto nel giudizio complessivo che farà dell’entourage del presidente Marai). Intanto al «Tre stelle» con i rossoblù veronesi il match è terminato senza vinti né vincitori.
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E qui, sul rettangolo verde amico, seppur senza sciorinare un calcio-champagne, i gardesani hanno provato a trovare la via del gol. Peccato solo che la correzione di testa in rete di Gerevini sulla punizione di Marangon al 4’ sia stata giudicata in fuorigioco. E, ancora: contro il 5-3-2 ultra-conservativo degli ospiti - a caccia di un punticino per festeggiare la salvezza, in verità mai in discussione nell’arco della partita complici i risultati favorevoli delle altre contendenti - c’è un super Carnelos a negare nuovamente l’acuto ad Aliu, che era stato puntuale nel tentativo di finalizzare l’azione sull’asse Spini-Gerevini (42’).
E all’intervallo il parziale non si muove in riva al Benaco, a differenza degli altri campi, da cui non arrivano buone notizie. Serve anzi vincere, ma non è dello stesso avviso il numero uno scaligero, che intercetta il piazzato di Marangon in avvio di ripresa (3’). Così i padroni di casa ci riprovano ancora al 18’, ma sempre il portiere classe 2003 nega la gioia a Franzoni sull’invito di Carta (18’). Salta quindi l’equilibrio nel 4-3-1-2 iniziale (con Campagna terzino destro e Gerevini mezz’ala mancina e Rovelli- spettatore non pagante - preferito a Sellitto tra i pali) e viene adottato un offensivo 4-2-4, con Ferrara e Ferrari, i cui innesti non sortiscono però l’effetto sperato. In tribuna un occhio volge al match, l’altro al telefono: si incrociano le dita e si spera in un sussulto d’orgoglio.
Ecco in effetti la migliore occasione al 45’ sui piedi di Ricozzi: il missile su punizione è perfetto, ma Carnelos con un guizzo lo toglie dall’incrocio dei pali. E qui cala il sipario su tutto, tra i volti cupi di rassegnazione e la rabbia per una stagione da pollice verso.
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