Coppa Brescia, quasi 1.500 partite e 506 squadre a confronto
«Coppa Brescia». Due parole per identificare – con l’effige della Leonessa – una manifestazione sportiva del calcio provinciale che, nata 4 anni fa e in continua espansione, nasconde un «mondo» in parabola ascendente.
La genesi
Andando un attimo a ritroso e ricercandone le origini, l’idea è scaturita dai componenti del direttivo della delegazione di Brescia della Lnd presieduta da Stefano Facchi: desideravano dar maggiore lustro alle squadre del territorio, anche al di fuori della disputa abituale dei campionati. Così, prendendo come modello d’ispirazione le competizioni internazionali del Vecchio continente (Champions, Europa e Conference League) si sono adoperati per costituire quasi «ex novo» un torneo tanto affascinante quanto avvincente. «L’unico peraltro formalmente riconosciuto e normato in Italia a livello provinciale dalla Figc-Lnd», precisa con orgoglio dalla cabina di regia il referente Marco Ferrari.
Settore giovanile scolastico
E sebbene i «grandi» (Juniores, Terza e Seconda categoria) abbiano la propria strada con la possibilità di entrare nel tabellone della rinomata Coppa Lombardia e ambire poi al passaggio di categoria (celebrato nella scorsa stagione da Gottolengo e Pontogliese), il focus va per lo più sul Settore giovanile scolastico, che ricopre una larga fetta di tesserati in provincia (18mila sui 28mila totali).
Spirito ed emozioni
Per i minorenni – dagli Allievi in giù – le gare affrontate sono infatti un motivo di ulteriore divertimento e accrescimento del sano spirito competitivo di misurarsi con gli avversari di pari età. Il tutto impreziosito dall’onore di vivere le fasi finali nel mese di maggio avvolti in un clima di grande festa, capace di richiamare centinaia di spettatori sugli spalti e – per i vincitori – reso ulteriormente gradevole dal trofeo alzato al cielo come i veri campioni. Emozioni pure, insomma, che non si dimenticano facilmente.
Il cammino
Per celebrare il trionfo, però, la strada è parecchio tortuosa: bisogna innanzitutto avere la meglio sui vicini di casa, quindi superare team che hanno dimostrato in precedenza (ossia nei gironi della prima fase) di avere le carte in regola per distinguersi e, infine, non fallire gli impegni che mettono appunto il palio il successo. Consegna del titolo a parte, nella bacheca delle formazioni ci va comunque un po’ di esperienza – che non guasta mai – e il piacere di aver contribuito a scrivere una pagina di storia della competizione provinciale probabilmente più vasta e numerosa dell’intero panorama nazionale.
Numeri
Per l’appuntamento 2024/25, dai Pulcini alla Seconda categoria si contano al via 506 squadre, suddivise in 16 competizioni a seconda dei rispettivi livelli di appartenenza e impegnate ad scontrarsi in 1494 partite. Numeri di per sé incredibili, che assumono maggiore però risalto se si pensa che rispetto alla stagione scorsa sono state aggiunte 3 categorie con 299 iscrizioni in più in dote per l’attività agonistica e 9 squadre in più nell’attività di base per un totale di 177 partecipanti.
Cifre, queste, in notevole aumento in confronto al 2021/22, quando c’erano «solamente» 177 squadre per le 6 categorie agonistiche e 155 tra Pulcini ed Esordienti. «La proposta piace e noi ne siamo ben felici», si limitano dunque a costatare dal quartier generale di via Bazoli.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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