Calcinato, la promozione porta anche la commovente firma di Luca Paghera

Giovanni Gardani
Il classe 1985, dopo essersi lasciato alle spalle due infortuni al crociato, ha segnato il gol che ha dato il via alla festa: «Potrebbe essere l’ultimo, è bello farlo dopo aver portato la squadra del mio paese dove merita»
L'esultanza di Paghera nel gol contro la Medolese - Foto New Reporter Perteghella © www.giornaledibrescia.it
L'esultanza di Paghera nel gol contro la Medolese - Foto New Reporter Perteghella © www.giornaledibrescia.it
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Debito saldato: non c’è una maglietta celebrativa, ma basta una carriera intera – e una scelta – per dirlo forte e chiaro. Perché quella tra Luca Paghera e il Calcinato è una grande storia d’amore. Che si chiuderà sul campo domenica 27 aprile, ma ha messo il suo punto esclamativo nella scorsa giornata. 3-0 alla Medolese e salto in Promozione. E chi lo segna il primo gol? Proprio lui, Luca Paghera, classe 1985.

«Magari ne segnerò un altro all’ultimo turno, ma questa potrebbe anche essere stata l’ultima mia marcatura – sorride Luca –. Ho già annunciato il mio ritiro dal calcio ed è bellissimo poterlo fare segnando il gol che consacra un salto di categoria per la squadra del mio paese. C’è un momento che porterò sempre con me, custodendolo tra i ricordi più belli: lo stadio di Calcinato pieno, il clima di festa e la mia sostituzione al 27’ della ripresa, con una standing ovation. Credo che la gente abbia capito quanto tenessi a questa maglia e quanto volessi riportare Calcinato nella massima categoria dove ha giocato nella sua storia. Missione compiuta».

La carriera

Paghera arriva a Calcinato nel dicembre 2014, retrocede una volta e decide di restare anche in Prima, segnando 43 gol in una stagione. Poi la nuova retrocessione nel 2018, l’addio, il ritorno e il dolce epilogo.

«È stato l’incastro perfetto. Direi la domenica perfetta, perché ho segnato, perché abbiamo vinto, perché abbiamo fatto festa in casa. In una stagione per me un po’ tribolata: ho avuto diversi acciacchi, alla fine ho segnato soltanto 3 gol in campionato e un paio in Coppa, giocando poco. Del resto, a 40 anni, o sei Cristiano Ronaldo e hai tempo dieci ore al giorno per dedicarti alla cura del fisico, oppure è difficile. Però ci tenevo a stringere i denti e chiudere così. Avrò ricevuto mille messaggi: del resto, quando hai 40 anni, sei vecchio e un po’ di persone le hai conosciute in questo mondo».

Oltre la categoria

In carriera Luca Paghera ha subito due infortuni al crociato. «L’ultimo a Bedizzole. E infatti sono rimasto fermo per l’intera stagione 2022/2023. Pensavo fosse finita, poi nell’estate 2023 la chiamata del ds del Calcinato, che stava costruendo una bella squadra: ho accettato di scendere in Prima perché Calcinato va oltre la categoria, come già avevo dimostrato in passato. Ho anche detto al direttore che mi sarebbe piaciuto lasciare il calcio con la squadra del mio paese un pochino più in alto. Ci siamo riusciti: ce lo saremmo meritati già l’anno scorso, quando siamo stati beffati sul finale.

La bravura della società è stata quella di superare la delusione per un traguardo mancato, anche se inatteso in quel momento, costruendo su quelle basi e puntellando ulteriormente la squadra. Quest’anno abbiamo faticato solo nelle prime tre gare, quando 3-4 infortuni ci hanno privato di giocatori chiave. Poi siamo partiti e non abbiamo più lasciato la vetta. Nonostante, devo dirlo, un grande Sirmione Rovizza, squadra giovane che gioca davvero bene e alla quale auguro tutto il bene in vista dei play off. Meritano anche loro di salire».

Futuro

Luca farà il dirigente, magari a Calcinato? «A dire il vero nell’anno di stop ho studiato e fatto il patentino: mi piacerebbe allenare, ma non a Calcinato dove giustamente deve restare Fabrizio Ferrari. Però questa sarà sempre casa mia, dunque in futuro chi lo sa».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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