Breno e Desenzano Calvina: un derby per confermarsi

Anticipo di lusso alle 14.30: camuni per sfruttare ancora l’effetto-Tassara, gardesani per continuare la risalita
C’è Vincenzo Ferrara nell’inedito ruolo di punta
C’è Vincenzo Ferrara nell’inedito ruolo di punta
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Derby di sabato, per smaltire meglio l’acido lattico in vista dell’infrasettimanale di mercoledì e perché piace pensare che, in questo modo, anche i riflettori siano più su Breno e Desenzano Calvina, di scena al «Tassara» per l’ultima volta (prima del cambio dell’ora) alle 14.30. Sfida da play off, che entrambe vogliono vincere: Tacchinardi (cinque vittorie di fila in casa) per dimezzare il gap e mantenere la tradizione favorevole nei derby (un ko, quattro successi e un pari negli ultimi sei incroci); Soave per dare continuità alla ripartenza post-Caravaggio e migliorare il piazzamento, oltre che per conservare il posto tra le prime cinque.

Sfida play off

«Siamo un po’ a corto di uomini e questo mi spiace - spiega Tacchinardi - ma sono convinto che non cambieremo pelle. Senza sei potenziali titolari è un po’ meno semplice, ma abbiamo lo spirito giusto e interpreteremo la gara per provare a condurre il gioco. Non andremo allo sbaraglio: è vero che una vittoria sarebbe utilissima per la rincorsa play off, ma ricordo sempre la mia filosofia sugli scontri diretti, ossia che è fondamentale non perderli per non staccarsi troppo». Soave, dal canto suo, è al primo derby, essendo arrivato da poco a Desenzano. «Questo genere di sfide è sempre particolare e richiede la giusta concentrazione. Vale però 3 punti come ogni partita e nello spogliatoio ora il morale è più alto. Credo che la squadra si sia sbloccata mentalmente, anche se sappiamo che il secondo tempo col Caravaggio non è stato di buon livello. Ora lavoriamo per giocare al massimo 90’». Classifica. Tacchinardi non si fida di un Desenzano Calvina lontano, in classifica, da quel primo posto che per tutta l’andata ha inseguito. «È uno squadrone, a livello del Sangiuliano capolista. Hanno giocatori che non si discutono e dunque affrontarli sarà stimolante e al contempo difficile: dovremo stare attenti al loro modo di giocare, che punta a verticalizzare molto, soprattutto adesso che sono tornati al 4-3-1-2».

Ipotesi di formazione

Soave loda il Breno: «Ha un impianto di gioco importante, sono tanti anni che i ragazzi giocano assieme con lo stesso allenatore. È un’ottima squadra, che non possiamo sottovalutare. Noi arriviamo bene: potremmo confermare Spini come trequartista, perché quel ruolo è nel suo Dna e lui stesso ha detto di trovarsi a suo agio. Lo scorso anno ha interpretato spesso quel ruolo, fermo restando che può migliorare». All’andata finì 1-1 con tanti rimpianti per il Breno, che era passato in vantaggio e non aveva sfruttato qualche occasione in più creata. Al ritorno il pareggio, sulla carta, potrebbe anche tenere vive le speranze di entrambe. Ma l’opportunità è ghiotta. E poi, come recita quel mantra, i derby non si giocano, si vincono.

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