Ahi Ciliverghe, che batosta in Coppa Italia: finale più lontana
Può bastare mezz’ora per rovinare una stagione? Sì, perché questo è il rischio della Coppa Italia. Il Ciliverghe si butta via nella parte iniziale della semifinale d’andata col Salsomaggiore e ora dovrà compiere qualcosa di simile a un miracolo per ribaltare tutto. Serviva segnare e il gol non è arrivato. Quel che è peggio però è che il Salsomaggiore ne ha messi tre e ora ha un tesoretto che somiglia a un’ipoteca sulla finale di Firenze. Dove, chiunque passerà il 27 nel match di ritorno, incontrerà la vincente di Ossese-Barletta, con i pugliesi che hanno ribaltato 3-0 il Locri nel quarto di ritorno.
Approccio
A Salsomaggiore il campo è bruttino, giocare è difficile, tenere palla e fare circolazione quasi impossibile. Una scusante che però non regge dinnanzi alle zero parate di Spanu, che nella ripresa rischia sì, ma non deve mai impegnarsi. I parmensi conoscono il manto di casa e lo sfruttano: lo fanno attaccando soprattutto a destra, dove Storchi non segna ma fa segnare. Tre assist e palma di migliore in campo inevitabile. Federico Berti, nipote d’arte dell’ex Inter Nicola, scaglia una botta che Spezia devia al 2’ in corner. Sembra una scossa d’assestamento, è l’inizio del terremoto: all’8’ Storchi mette palla bassa per Marco Compiani, col Ciliverghe sbilanciato da un cambio di gioco sinistra-destra, il piazzato da biliardo del mediano fa palo-gol: 1-0.
I termali spingono, piovono cross, il Ciliverghe fatica a capirci qualcosa: e quando la manovra finalmente si snoda (al 12’ la prima azione in linea ospite) c’è Compaore a spazzare l’area. Le occasioni sono tutte locali: di testa con Pellegrini poi, dopo il tentativo estemporaneo di Albini da fuori, ecco il bis. Ripartenza di Pellegrini su Storchi, difesa presa in mezzo, centro per Furlotti che incorna di forza. Un difensore nel cuore dell’area, perché il Salsomaggiore era appena uscito da un corner a favore: 2-0. Il calcio pratico dei parmensi manda Compiani e Orlandi a ringhiare sulle prime palle; così sul poco che filtra gli stopper hanno vita facile. Così come Pellegrini, con il terzo assist di giornata di Storchi, sempre da destra, per il tris al 30’, dopo che Furlotti aveva sfiorato la porta al 24’. L’incubo finisce al 45’, o almeno rallenta, dopo che Pellegrini e Berti attentano ancora alla porta di Spezia.
Reazione
Nella ripresa è un altro Cili, ma non basta: Bosio tenta l’uncinata su cross di Volpini ma non inquadra la porta, poi rimpalla fuori un cross di Pasotti appena toccato da Spanu. Quando Spezia al 22’ esce male su una punizione messa in mezzo, Compiani è in ritardo, altrimenti sarebbe poker. Ora però il Ciliverghe deve segnare per sognare, ma non ci riesce: Incoronato e Pasotti svegliano l’attacco, ma prima Bosio al 26’ in caduta spara alto, poi Compaore fa scudo sull’inserimento di Pasotti Gli ultimi spari sono ancora più a salve con Bosio di testa, Pasotti dal limite e la sua girata sul muro, e il tiro cross di Incoronato rimasto a metà strada. Una strada che per il Ciliverghe rischia di essere finita.
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