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Calcio, algoritmo e retrocessioni: la settimana della ripartenza

Oggi il consiglio federale della Figc è chiamato a varare le norme di questo inedito finale di stagione
TRA RIPARTENZA E...BALOTELLI
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La semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Milan venerdì riporterà in campo il calcio dopo il lungo stop, e dal 20 giugno si tornerà ad assaporare la Serie A con i recuperi della 26esima giornata. È la settimana della ripartenza vera e tappa cruciale sarà il consiglio federale della Figc oggi che si preannuncia tra i più importanti della gestione di Gabriele Gravina, chiamato a varare le norme di questo inedito finale di stagione.

Ripresa sulla quale il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, mette in guardia: «Alla riapertura il tifo violento non avrà alcuno spazio» dice condannando con fermezza gli scontri a Roma nella manifestazione organizzata da gruppi di estrema destra e ultrà del pallone. Intanto si prova a ricominciare e dopo lunghe consultazioni sulle modalità di gestione in caso di eventuali nuovi stop al campionato, Gravina dovrà trovare una sintesi di buonsenso. A mettere pepe alla riunione della federcalcio, la delibera della Serie A sull'eventuale blocco a scudetto e retrocessioni che ha scatenato l'indignazione da parte di più di un presidente di Serie B, e non solo. «Non ci siamo iscritti a un sistema di prestigiatori» si era sfogato proprio ieri all'Ansa il presidente del Benevento Oreste Vigorito, dall'alto dei suoi 20 punti di vantaggio sulla seconda e con la promozione praticamente in tasca. Ma ora a rischio, almeno stando alla delibera della Lega di A che ha visto astenersi solo Lazio, Roma e Napoli e ha votato contro il Milan.

Un algoritmo che si userebbe soltanto per determinare i posti in Europa? La Serie B non ci sta, sono già altissimi i costi per molti club cadetti da sostenere per rispettare il protocollo. Figuriamoci farlo senza la certezza che possa portare a un risultato sportivo.

La promozione non si tocca, e se dovesse passare la linea della Lega di A sarebbe comunque da escludere un campionato a 22 squadre: sempre stato contrario Gravina, complicato a prescindere nell'anno che porterà agli Europei. Per ora il presidente di B Mauro Balata è rimasto in silenzio, ma evidentemente non l'ha presa bene. Oggi voterà contro la delibera della Lega di A, così come altre componenti tanto che, salvo cambi dell'ultima ora, si preannuncia una vittoria netta del fronte del no. Visto che al momento la quarantena resta di 14 giorni, in caso di nuovo stop al campionato per Coronavirus il piano B della Figc torna ad essere quello di qualche giorno fa: algoritmo per decretare posti Uefa ma anche retrocessioni.

Qualora la finestra poi lo consentisse, si riapre uno spiraglio anche sul discorso playoff. Sistemata la questione B, resta in ballo anche la grana della Serie C: si va verso i playoff a 10 squadre secondo la vecchia formula ma con gara secca e playout andata e ritorno. Intanto si guarda anche alla conclusione della Champions: in attesa che si pronunci il comitato esecutivo della Uefa, prende sempre più corpo l'ipotesi che il carrozzone europeo traslochi la finale da Istanbul a Lisbona il 29 agosto, a porte chiuse. La decisione definitiva il 17 giugno. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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