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Brescia, quando l'estate era di lusso

Nel '92 un'amichevole con il Manchester City, nel 2001 la finale d'Intertoto con il Paris Saint Germain.
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Formidabili, quelle estati. Si, amici: c'è stato un tempo in cui nei mesi di luglio e agosto il Brescia sfidava muso a muso Manchester City e Paris Saint Germain. I Paperoni del calcio di oggi, nobili un po' decadute allora, ma pur sempre marchi di grande fascino. Oggi quei due club possono permettersi tutto quello che vogliono: Mancini e Ancelotti ordinano, gli sceicchi comprano. E via così, in spregio a spread e fair play finanziario. Ma i soldi sono quanto di meno democratico ci sia: chi li ha li usa come vuole, gli altri stanno a guardare. E se dalle finestre del grattacielo del calcio mondiale piovono brioche mentre a terra non c'è nemmeno il pane non resta che tuffarsi nel passato. 31 luglio 1992, vent'anni ieri.

Il Brescia neopromosso è in ritiro per preparare un anno di serie A nel quale stupirà tutti per il bel calcio messo in mostra dalla Lucescu band, ma al termine del quale dovrà inchinarsi a inesperienza, sfortuna e arbitraggi persecutori. A San Lorenzo in Banale (Trento) le rondinelle affrontano il Manchester City, che si barcamena in Premier League. Amichevole di lusso, nella quale per la prima volta Lucescu può schierare insieme il trio romeno: Hagi-Sabau-Raducioiu. Florin è l'uomo partita, sblocca dopo soli 5 minuti con un piatto preciso al volo su cross di Piovanelli e raddoppia alla mezzora della ripresa volando sul filo del fuorigioco dopo un lancio di De Paola abile a rubare palla a metà campo. In mezzo c'era stato il pareggio di Lake. In quel City nessuna stella, ma giocatori che fecero una discreta carriera come White, Simpson e Mac Mahon.

Dall'amichevole all'Intertoto, dal 1992 al 2001, dal Manchester City al Psg, da luglio ad agosto. Il 7, circa duemila bresciani raggiungono il Parco dei Principi a Parigi con ogni mezzo possibile: aereo, pullman, auto. Corioni s'infuria perchè (è una finale) nessuna tv trasmette il match. A Brescia c'è la copertura di Radiobresciasette. La calura è insopportabile, dalle finestre spalancate esce la voce del radiocronista. Sono tutti in casa. Le rondinelle resistono agli attacchi di Anelka, Arteta, JJ Okocha e Domi. È 0-0, con Castellazzi sugli scudi e Calori a governare la difesa. Il Paris Saint Germain nel frattempo acquista Ronaldinho, che però non scende in campo per questioni di tesseramento. In un Rigamonti stracolmo le rondinelle giocano con orgoglio e grande dignità, ma Aloisio a un quarto d'ora dalla fine gela 25mila cuori biancoazzurri. Il rigore di Baggio non basta, in Uefa ci vanno i parigini.

Quelle estati di lusso, nelle quali il Brescia frequentava i Grand Hotel del calcio mondiale, sono un pallido ricordo. Ora le amichevoli estive sono al massimo con squadre di LegaPro, quando va proprio bene con serie B o A di basso profilo. Eppure dopo non essere riusciti ad organizzare un Brescia-West Ham, ci si accontenterebbe anche di un Brescia-Watford. Così, tanto per tornare in... Europa in una sera di mezza estate.
Cristiano Tognoli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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