Brescia-Monza, le rondinelle affondano e riperdono la testa
Con una vittoria, il Brescia sarebbe tornato in testa alla classifica, vanificando i successi di Pisa e Lecce. Ma le rondinelle affondano contro il Monza per 2-0, presentandosi al Rigamonti completamente involute rispetto all'esaltante successo a Parma di mercoledì. Decidono il match le reti di Gytkjaer e Machin. La leonessa scivola al terzo posto.
Come contro il Pisa, anche stavolta Inzaghi si prepara ad affrontare il 3-5-2 degli avversari (i toscani, in realtà, nemmeno utilizzarono quel modulo) modificando il proprio assetto d'elezione. Niente 4-3-2-1, quindi, ma 4-2-3-1. Con Mangraviti nei quattro di difesa al posto di Chancellor, Bisoli e Bertagnoli pretoriani di centrocampo, Léris, Jagiello e Tramoni in supporto a Moreo. Il Monza ha tra l'altro problemi prima della gara. Il miglior realizzatore dei biancorossi Dany Mota risulta positivo al Covid e salta la gara. Stessa condizione per Paletta che, però, non era convocato.
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Il primo tempo è equilibrato, ma la partita non è affatto spettacolare. Per una quarantina di minuti il Brescia si fa leggermente preferire. Principalmente, per un paio di occasioni, che capitano sul destro di Jagiello e sulla testa di Tramoni. E per qualche batti e ribatti nell'area monzese. Poi, puntuale, ecco il gol degli ospiti, in mischia, firmato da Gytkjaer, che cambia l'inerzia del match.
Nella ripresa Inzaghi propone un'altra novità. Il «falso nueve», ossia Palacio al centro dell'attacco, al posto di Moreo. Con Léris e Tramoni, forma il pacchetto d'attacco con meno tonnellaggio visto fin qui. Il risultato è, purtroppo, ulteriore smarrimento. Punito dal Monza con il 2-0, siglato dell'ex Brescia Machin. E realizzato al termine di un'azione in cui i biancoblù stanno a guardare. Anche i successivi cambi non portano frutto. Il Monza vince senza patemi. E per il Brescia è un'altra occasione persa, ancora una volta davanti al pubblico di casa.
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