Brescia: il fattore «EK» condiziona il mercato
Da comparsa a protagonista. È bastato un film lungo una stagione a Omar El Kaddouri per cambiare ruolo nel panorama del calcio italiano, meritandosi la nomination di alcuni grandi club. È lui adesso l'ago della bilancia del Brescia, visto che buona parte della programmazione del prossimo campionato passa proprio dal belga-marocchino.
Il punto fermo è uno: «EK» lascerà i colori biancazzurri, perché si sente pronto ad un'esperienza diversa e perché il club di via Bazoli ha (come sempre) bisogno di monetizzare. E il ragazzo «letale» nell'uno contro uno si è guadagnato la ribalta, mentre giusto un anno fa si pensava che sarebbe stato Salamon l'uomo giusto per riempire le casse.
Omar vuole la Juventus, solo la Juventus, lo ha detto più volte anche per bocca del suo procuratore Daniel Striani. Una sorta di litania con i toni che si sono accesi: minacce di querela da parte del Brescia, minaccia di Striani di lasciare El Kaddouri dov'è fino al giugno prossimo, alla scadenza naturale del contratto, per poi andarsene a parametro zero. Buonsenso ha voluto che le parti siano arrivate a più miti posizioni e così il Brescia (che comunque era già seduto al tavolo della trattativa con la Juventus), ha deciso di approfondire il discorso con i campioni d'Italia.
Il giocatore, che parteciperà alle Olimpiadi, vuole conoscere la sua futura destinazione prima di partire per Londra, ecco perché questa potrebbe essere la settimana decisiva per arrivare a una conclusione della trattativa. Ma... C'è un ma ovviamente e a metterlo sul tavolo è il presidente Gino Corioni, disposto a vendere ma non a svendere El Kaddouri. L'offerta che arriva da Torino, per i dirigenti di via Bazoli, è allettante come minestrone bollente da mangiare alle 13 sotto il sole: un milione circa di euro subito, poi il resto a pareggiare più o meno l'offerta del Parma (3,5 milioni) legata a prestazioni, gol, presenze e altre voci. Un rischio troppo grande anche per chi, come Corioni, è abituato a giocare al «poker del calcio».
Ecco allora la necessità di trovare piste alternative, sapendo però in fondo che la trattativa vera da portare avanti nei prossimi giorni sarà solo quella con la Juventus.
Il «pres» vuole un riconoscimento in denaro maggiore per il trequartista e, se la Juve dovesse accettare, da via Bazoli potrebbe arrivare l'ok per inserire nella trattativa anche il cartellino di Fausto Rossi. Ma non è una novità di oggi che il Brescia voglia prima monetizzare e poi eventualmente parlare di giocatori.
Altre trattative ce ne sono, una su tutte quella che porta al difensore Massimo Volta, ma fino a quando la vicenda El Kaddouri non si sbloccherà la sensazione è che anche il mercato biancoblù resti «impantanato». Motivo in più per arrivare rapidamente a una soluzione.
Quella che il Brescia sta cercando anche per Andrea Caracciolo, come la passata stagione sul piede di partenza. In serie A il Chievo ha lanciato l'amo, ma non sembra del tutto deciso a pescare l'Airone; una strada potrebbe aprirsi a Londra, ora che il Watford ha annunciato che Gianfranco Zola guiderà la squadra in Premiership per i prossimi due anni. L'accoppiata Magic Box-Gianluca Nani avrebbe la possibilità di fare un regalo a Corioni, prelevando Caracciolo e pagandolo pure bene.
Dei «big» resta Panagiotis Konè, rientrato dal Bologna che ha deciso di puntare solo su Diamanti. Il greco non ha un ingaggio elevato, tanto che se il Brescia non riuscisse a venderlo (ipotesi che comunque resta in pole position) potrebbe anche decidere di tenerlo. E uno come lui in serie B non sarebbe affatto male...
Gianluca Magro
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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