Brescia, fine di un’epoca: ultima partita in maglia Ubi
È solo un marchio, ma non è solo un marchio. È storia, in pratica. Quella del Brescia degli ultimi 30 anni, grosso modo. Da principio fu Cab, alla fine è stata Ubi Banca. Già, alla fine: perché quella di domani contro il Pescara sarà l’ultima partita che il Brescia giocherà con impresso il nome di qualcosa in più di un main sponsor.
La notizia, perché di questo comunque si tratta, il Brescia l’ha fatta «scorrere» in un comunicato nel quale si dava conto di un’iniziativa a scopo benefico, ovvero la messa all’asta delle maglie che i giocatori indosseranno domani a Mompiano. Per l’ultima partita appunto col marchio Ubi (un marchio che non esiste più nemmeno agli sportelli bancari). E poi? A quanto si apprende, fino alla fine della stagione le rondinelle giocheranno con maglie «anonime». Pare sia in atto un dialogo con Intesa Sanpaolo - che ha rilevato Ubi Banca nel mese di luglio scorso - , ma allo stato attuale le notizie sono frammentarie. Ci sarà tempo di approfondire.

Prima di aprirne eventualmente un’altra, questo per i nostalgici è il momento di chiudere la storia di un sodalizio trentennale. Iniziato nel 1991 sotto la bandiera di Cab, il Credito Agrario Bresciano. Da allora, a parte una pausa dal 1995 al 2001 (in quel lasso il Brescia portò «a spasso» per l’Italia i loghi di Polenghi, Brescialat e Ristora, quest’ultima dunque vestì il primo Baggio), il marchio della banca è sempre stato un tutt’uno con la maglia delle rondinelle: in pratica il rapporto è stato ininterrotto dal 2001. Vent’anni fa il logo era quello di Banca Lombarda, poi divenne Banco di Brescia, quindi Ubi-Banco di Brescia e per finire Ubi Banca. Per i tifosi-cultori delle maglie da gioco, per i collezionisti dunque, le maglie di domani saranno dei veri e propri cimeli. Che, appunto in quanti tali, il Brescia ha deciso di mettere all’asta attraverso la piattaforma www.charitystars.com.

L’idea. Il tutto nell’ambito di una serie di iniziative a sfondo benefico per cause e organizzazioni legate al territorio «in un particolare momento di sofferenza come questo» è scritto nella nota della società. L’intero ricavato dell’ asta delle maglie - ciascuna sarà inoltre accompagnata da un certificato di originalità rilasciato dal club - andrà interamente devoluto alla «San Vicenzo De Paoli», Consiglio Centrale di Brescia, società bresciana con l’obiettivo di aiutare le persone che si trovano in condizioni di sofferenza morale e materiale tramite interventi diretti (come ad esempio il sostegno per utenze e affitti oltre che distribuzione di generi alimentari). L’asta è già aperta da oggi. Da capitan Stefano Bonometti a capitan Dimitri Bisoli, si chiude un libro.
Addio con Infront. Tra l’altro, a proposito di libri che si aprono e che si chiudono, il Brescia ha anche concluso il suo impegno con Infront per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria. Il che significa che sarà il club stesso a occuparsene. Ragion per cui in vista della prossima stagione la società è impegnata anche nella formazione di una nuova struttura che si occupi del marketing. Nuove sfide, nuovi orizzonti.
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