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Brescia e Bergamo: divisi nel calcio, uniti nel dolore

Nell’emergenza Coronavirus l’abbraccio tra un giocatore del Brescia e uno dell’Atalanta conquista tutti
Brescia e Bergamo uniti dal dolore per il coronavirus - © www.giornaledibrescia.it
Brescia e Bergamo uniti dal dolore per il coronavirus - © www.giornaledibrescia.it
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Un’immagine può accorciare le distanze fino ad annullarle. È l’immagine che sta rimbalzando sui social nelle ultime ore: un ragazzo con la maglia del Brescia e uno vestito col nerazzurro dell’Atalanta si abbracciano: «Divisi sugli spalti, uniti nel dolore», è la frase che l’accompagna.

L’impensabile nell’impensabile, visto che oggi gli abbracci sono «caldamente sconsigliati» e quelli tra tifosi della Leonessa e della Dea non sono mai esistiti. Le due fazioni sono divise da una storia infinita di rivalità. Quella calcistica è solo la più recente e la più nota, quella del tifo è la più eclatante.

La frattura più irricomponibile trova armonia nel momento in cui Brescia e Bergamo sono unite dal destino che le vuole le due città più colpite dall’emergenza-Coronavirus. Di fronte al dolore, alla paura, alle morti, ci scopriamo tutti meno divisi dal tifo e più uniti dalla sofferenza. Così, almeno, parrebbero pensarla le migliaia di persone che hanno commentato e condiviso il post. Aggiungendo pensieri di vicinanza o proponendo iniziative «per quando tutto sarà finito».

Ad esempio, come scrive qualcuno, «una bella amichevole» (avremmo mai pensato si potesse usare un termine del genere per una partita tra Brescia e Atalanta?) con incasso interamente devoluto «agli ospedali delle nostre città». Messe in ginocchio dalla pandemia, Brescia e Bergamo si ritrovano quanto mai vicine e solidali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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