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Brescia, da Boscaglia a Marino la media si è abbassata

L’ex allenatore aveva ottenuto 10 punti in 8 gare e dopo le stesse partite l’attuale tecnico è fermo a 8
Non trova soluzioni. Pasquale Marino alle prese con il rebus Brescia
Non trova soluzioni. Pasquale Marino alle prese con il rebus Brescia
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Attaccare Pasquale Marino in questo momento sarebbe come arrabbiarsi con l’artigiano perché viene a casa e ti dice che le termiti ti stanno rovinando i mobili.

Chiaro che non può essere lui il responsabile unico del nuovo momentaccio che sta passando il Brescia, ma i dati lo inchiodano a responsabilità che per altro fino ad ora non ha mancato di prendersi.

Peggio di prima. Cellino l’ha messo sotto contratto convinto che fosse l’uomo in grado di dare la svolta a una squadra che secondo il presidente biancoazzurro stava giocando un calcio troppo conservativo con Boscaglia. Il tecnico di Gela aveva dovuto lasciare la truppa dopo 8 giornate nelle quali era riuscito a conquistare 10 punti utili per assestarsi in quindicesima posizione, in una comfort zone equidistante da play out (+2) e play off (-2).

Adesso che sono 8 anche le partite di Marino, si può fare un primo paragone ed è negativo verso il tecnico di Marsala, che ha abbassato la media boscagliana: da 1.25 punti a partita siamo passati a 1. La svolta quindi non c’è stata. Anzi, il Brescia continua a peggiorare. A cinque giornate dalla fine del girone d’andata le rondinelle, cambiando allenatore, hanno perso due posizioni in classifica (sono ora diciassettesime e questo è un fastidio ulteriore per lo scaramantico Cellino...), hanno un solo punto di vantaggio sui play out mentre i play off distano 5 lunghezze, anche se in ottava posizione c’è proprio quella Salernitana che è attesa sabato al Rigamonti. Marino ha perso il 50% delle partite giocate (4/8: in casa con Novara e Venezia e a Cremona e Cesena) quando le sconfitte di Boscaglia erano state «solo» 2 (ad Avellino alla prima giornata e a Chiavari all’ottava, quando poi scattò l’esonero).

Uguale il numero di partite vinte (2): Boscaglia aveva preso tutto il bottino a Parma e in casa con il Perugia, Marino l’ha fatto al Rigamonti con il Bari e a Pescara in quei sei giorni illusori in cui vennero conquistati 6 punti. A fare la differenza sono i pareggi: 4 per Boscaglia, 2 per Marino. Uguale il numero di gol subiti (9) mentre Marino è riuscito a segnarne uno in più (8-7).

Zona calda. Potremmo sostenere ancora una volta che in questo campionato di serie B c’è spazio per tutti, se non fosse che sta diventando un ritornello stucchevole e pericoloso soprattutto per alcuni giocatori che forse ancora non si sono resi bene conto di come stia diventando delicata la situazione. Quantomeno non nei dopo-partita o nelle interviste settimanali dove continuano ad essere ripetuti concetti stucchevoli e stereotipati, della serie: «Ci riprenderemo, siamo tutti a disposizione del mister per cercare di risolvere i nostri problemi».

Oltre non si va. A parole come in campo. E fino a sabato nessun giocatore parlerà con la stampa. È invece proprio Marino che sta guardando in faccia la realtà senza raccontare «favole» come invece qualche suo collega è abituato a fare in queste situazioni. Non è nascondendo la cenere sotto il tappeto che se ne esce. Chi gli sta vicino assicura che Marino non è affatto rassegnato. Ieri stava già martellando i giocatori sulle tante situazioni che hanno portato alla brutta prestazione di Cesena.

Da retrocessione. La proiezione dell’1.25 di media di Boscaglia avrebbe portato il Brescia a chiudere a 42-43, quella di Marino, di un punto a partita, condurrebbe le rondinelle a quota 34. In entrambe i casi sarebbe retrocessione diretta. Segno che oltre la panchina c’è di più. Il problema è nella squadra. Nel roster, che può essere più o meno di qualità (questo è soggettivo, anche in base al livello non eccelso del campionato), ma sicuramente manca sul piano del carattere e della personalità. E se nemmeno due diversi allenatori sono riusciti a dare tutto questo evidentemente il difetto è endemico, intrinseco. Intanto l’aria si va facendo pesante. Ieri alcuni tifosi hanno appeso al campo delSan Filippo uno striscione eloquente, che fa seguito ai cori di contestazione già uditi lunedì al Manuzzi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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