Brescia, Corioni-Baggio: ecco il contatto
Il contatto c'è stato. Anzi, l'incontro. Anzi, gli incontri. Due, ravvicinati. Prima di Pasqua. Gino Corioni si è visto con Roberto Baggio e il suo manager Vittorio Petrone. L'aveva confidato al nostro giornale, il presidente delle rondinelle, il 9 gennaio scorso: «Ho un progetto per Baggio. Presidente o allenatore decida lui... Lo inviterò a cena prossimamente».
Il giorno dopo, Petrone dichiarò: «Siamo interessati. A Brescia siamo stati bene e torneremmo volentieri. Parliamone...».
Da quel giorno è calato il silenzio, i protagonisti avevano capito che per far decollare il progetto bisognava spegnere i riflettori. La cena, anzi le due cene ci sono state. Si è parlato di ruoli (a Baggio piacerebbe quello di presidente e Corioni è disposto ad accontentarlo), di ambizioni (tornare in fretta in serie A), di un nuovo centro sportivo (il Rigamonti di Buffalora), ma anche di stadio e di nuovi investitori. E qui si crea lo stallo. Gino Corioni chiede infatti che i candidati sindaco mettano il nuovo impianto (va bene anche la ristrutturazione del Rigamonti) al centro della loro campagna elettorale. Inoltre cerca nuovi imprenditori per una società più solida. Mentre Luca Saleri punta a coinvolgere alcuni amici di Lumezzane, alla finestra rimane il «progetto Noci».
Non è tramontato, anche se ora Corioni vuole fatti e non più parole. Il presidente e la sua famiglia (il professore fu presentato all'uomo di Ospitaletto da uno dei suoi generi) aspettano ancora di vedere il progetto, prima di presentarlo alla stampa. E intanto il tempo passa... Giuliano Noci potrebbe essere il trait d'union con la Cina, paese nel quale il nome di Roberto Baggio ha un fascino pazzesco. Intanto una delle figlie di Corioni è già stata in Oriente per lavoro, prendendo contatti con eventuali nuovi sponsor tecnici. Che non vedono l'ora di legare il loro nome a quello di Baggio.
Cristiano Tognoli
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