Brescia, col Monza per respingere l’assedio e tornare in testa
È tutto tremendamente difficile, è tutto tremendamente intrigante. Occorre sempre essere in assetto da battaglia perché nessuno risparmia nessuno e ogni volta è anche una guerra psicologica. Benvenuti in serie B, insomma. In un quadro in cui oggi il Brescia gioca contro il Monza per ribadire una leadership provvisoriamente presa da un Lecce (ora anche miglior attacco con 29 gol) formato show anche contro la Reggina, oltre che per continuare a guardarsi dal Pisa a sua volta impegnato oggi, ma in campo prima delle rondinelle. Quando saranno le 16.15, fischio d’inizio a Mompiano, il quadro del vertice della classifica sarà delineato.
Gara strategica

L’attenzione totale poi passerà dunque sullo svolgimento della trama al Rigamonti. Perché in scena, va una partita che ci viene da definire a tutti gli effetti strategica visto che riuscire a sbarrare la strada al Monza significherebbe tenere distanziata dalla lotta per i primi due posti una delle corazzate accreditate a inizio stagione. Squadra che, dopo aver pagato un conto salatissimo a livello di infortuni, Giovanni Stroppa ha saputo pazientemente ricostruire fino a imbastire una rimonta che fa paura: 16 punti in 8 giornate, sono il biglietto da visita dei brianzoli. In palio quindi c’è la conferma del primo posto, ma anche molto di più.
E per un Monza in fase ascendente, da questa parte c’è però un Brescia che in volo ad alta quota costante c’è dal giorno 1, che macina numeri da promozione diretta e che è giusto giusto reduce dalla sua probabilmente miglior performance di questa stagione contro il Parma. Gli Inzaghi’s, al netto di un risultato striminzito sul tabellino, hanno rullato la squadra di Iachini e quelle immagini «forti», nel quartier generale del Monza, hanno certamente destato impressione: perché se al Tardini è sembrato tutto facile, è stato perché il Brescia ha fatto in modo che così fosse.
Incroci sentimentali e passione
Ci sono i motivi di classifica e di campo, ma ci sono anche gli incroci sentimentali tra lo sfondo color rossonero Milan offerto dai due allenatori Inzaghi e Stroppa. Con quest’ultimo per il quale ormai Brescia è casa da un po’. Poi, tra i Mazzitelli e Machin oltre al sanzenese Colpani che difendono i colori brianzoli, ecco servita un’altra spruzzatina di romanticismo qua e là.
Diteci allora se non ci sono tanti, ma tanti, ottimi motivi per non prendere la metro (tanto per levare il potenziale alibi del parcheggio difficile...) e scendere a Mompiano. Perché una bella cornice, un quadretto così se la merita. Sia come sia, chi vorrà esserci ci sarà. E chi ci sarà, (probabilmente non troppi di più dei soliti noti) ha voglia di tornare a vedere il Brescia, capace di giganteggiare lontano da qui, di nuovo padrone anche in casa propria: per tenere il passo da grande, la media casalinga va necessariamente ritoccata all’insù rispetto all’attuale 1.57.
I numeri

Squadre agli opposti quella delle rondinelle e quella dei brianzoli visto che gli uomini di Stroppa, miglior formazione per rendimento interno, fin qui non hanno ancora centrato un successo in esterna: lontano dallo U Power Stadium, l’ultima vittoria risale al 7 maggio scorso, poi il digiuno da 10 turni a questa parte con uno score di 6 pareggi e 4 sconfitte. Per il Brescia, il miglior modo per pensare di poter sconfiggere la «sindrome da Rigamonti» (raccolti solo 11 punti su 21), è scendere in campo pensando di non soffrire di nessuna sindrome: l’unico pensiero deve essere rivolto alla consapevolezza delle proprie certezze. Che come in particolare la partita di Parma ha insegnato, possono iniziare a essere spese già a partire dal 1’...
L’imprinting del Monza, a immagine e somiglianza del proprio allenatore, è quello di una squadra che gioca e che pratica un calcio offensivo nello sviluppo del suo 3-5-2, marchio di fabbrica in cui le principali mine da disinnescare sono il giocatore «on fire» Dany Mota (date le sue caratteristiche possibile che Inzaghi pensi a Mangraviti più che a Chancellor) e la fonte primaria di costruzione, Barberis. Di sicuro, sarà anche un partita a scacchi tattica (non va inoltre dimenticato che oggi sarà la terza gara in una settimana per tutti) tra due allenatori che avrebbero anche potuto ritrovarsi a panchine invertite: Inzaghi a inizio stagione era stato nelle idee del suo «mentore» Galliani, così come Stroppa è sempre stato stimato da Cellino che già tre anni fa ci fece un pensierino.@Sport
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Suggestioni
Mentre a contare più che mai è la realtà di uno scontro diretto (come sempre va sempre bene non perdere, ma non prima di aver fatto di tutto per poter vincere) che sì, più ci pensiamo, più strategico anche ragionando sul Pisa-Lecce di settimana prossima. Questa sera il Brescia potrebbe ritrovarsi con un +4 sulla terza, così come con un +2, un +1 o potrebbe a sua volta ritrovarsi sul terzo gradino. È tutto tremendamente difficile, è tutto tremendamente intrigante. Ed è un altro momento clou: possibilmente da non sbagliare .
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