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Brescia calcio: l'ultimo pressing della Loggia

La telefonata di Aldo Rebecchi con Profida. Il nodo cruciale dell'apertura di una linea di credito
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Nell’azione finalizzata a salvare il Brescia calcio l’ultimo pressing è messo in atto da Palazzo Loggia con una lunga telefonata - avvenuta ieri sera - fra Aldo Rebecchi e gli uomini di Profida Italia, per conto della quale agisce Rinaldo Sagramola.
 
Il Comune prova a convincere Profida a compiere un ultimo sforzo e ad impegnarsi nell’annunciato investimento di due milioni di euro. Da parte sua la Loggia conferma che attraverso l’impegno messo in campo dal presidente Aib Marco Bonometti il tessuto industriale bresciano può far salire il proprio contributo dagli originari due fino a cinque milioni e inoltre assicura di voler far sentire tutto il proprio peso istituzionale perché a sostegno del progetto arrivi anche l’apertura di una linea di credito del valore di altri due o tre milioni.
 
Ma sembra proprio questo il punto debole dell’impalcatura: sulla linea di credito che il piano Sagramola indicava da sempre come irrinunciabile non vi sarebbe al momento certezza. Fino ad ora, infatti, Ubi Banca (la principale creditrice del Brescia Calcio) aveva ritenuto che non vi fossero le condizioni per attivarla.
 
Intanto la giornata di ieri è trascorsa senza che il Brescia pagasse i contributi in scadenza di giocatori e dipendenti. La normativa prevede che la società abbia tempo fino a oggi per comunicare agli organismi di controllo l’avvenuto pagamento, ma se la cosa non dovesse accadere si andrebbe incontro ad una ulteriore penalizzazione in classifica: un altro punto (o due) decurtato oltre ai cinque (o sei) già in arrivo.

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