Brescia Calcio, Bonometti vede gli arabi ma Cellino avanza

Il campo e il destino societario sembrano incrociarsi. Per il Brescia quella di domenica si prospetta come una giornata chiave: c'è al Rigamonti l'esordio in Coppa Italia contro il Padova, e c'è l'impegno formale a dare una risposta entro quella che è di fatto la prima gara ufficiale della stagione.

La decisione però dovrebbe essere sul tavolo già prima. «Giovedì può essere la giornata delle comunicazioni» assicura chi conosce la pratica Brescia, complice la scadenza fissata a sabato dell'offerta avanzata da Massimo Cellino, al vaglio accanto all’offerta di un fondo arabo.

Le trattative sarebbero chiuse e ora a Marco Bonometti, patron di Omr, non resta che dare una risposta. Sul piano economico, Cellino avrebbe offerto poco meno di 7 milioni di euro da versare subito, ai quali andrebbe ad aggiungersi un bonus di quasi la metà in caso di promozione in serie A. E poi naturalmente ci sono i soldi (5 milioni di euro) che l’ex presidente metterebbe nelle casse del club per affrontare la stagione. Nel complesso si sfiorerebbero i 15 milioni.

La lunga militanza nel mondo del calcio dell'ex presidente del Cagliari porrebbe la sua offerta in pole position rispetto a quella del fondo arabo, ipotizzando che la gestione affidata a chi il pallone lo conosce da vicino possa risultare più affidabile sul lungo periodo.

Sullo sfondo, assieme all'affaire stadio, resta anche la possibilità di una permanenza di Bonometti nella proprietà di via Bazoli: vuoi con un accordo di sponsorizzazione, vuoi con una rinuncia alla cessione, dopo le tante lusinghe per il salvataggio prima e la permanenza nella serie cadetta poi garantita dagli sforzi anche economici compiuti.