Brescia: Alfredo ed Ernesto, il totale è più della somma
Il viaggio verso Brescia-Crotone non è del tutto sereno. Ci sono nuvole in cielo. Torregrossa è squalificato e bisognerà vedere se Donnarumma riuscirà a recuperare per tempo dal risentimento muscolare che l’ha tenuto fuori a Palermo. Nel caso non accadesse, si creerebbe una situazione inedita.
MAI QUEST’ANNO SENZA ALMENO UNO DEI DUE BOMBER IN CAMPO
Quando giocano insieme fanno meraviglie. Si trovano alla perfezione, si completano, segnano. Tantissimo Donnarumma, tanto Torregrossa. È capitato, quest’anno, che l’uno o l’altro abbiano fatto coppia con giocatori diversi (principalmente Morosini). Mai, nell’arco della stagione, il Brescia ha però dovuto fare a meno sia di Donnarumma, sia di Torregrossa.
SE MANCA ALFREDO, NON MANCANO SOLO I GOL
Una delle principali indicazioni tecnico-tattiche emersa dalla battaglia di Palermo è che, se Donnarumma non gioca, non mancano soltanto i suoi gol e la sua capacità di rendersi pericoloso in fase di conclusione. C’è molto altro. In primo luogo, in Sicilia la squadra è rimasta molto bassa.
E questo nonostante la prestazione eroica di Torregrossa, che - tra le varie cose - si era pure procurato un rigore parso quanto mai netto (alla faccia dei favori arbitrali...). Donnarumma, proprio in coppia con l’attaccante nisseno, contribuisce a tenere palloni in attacco. A fare «massa critica» negli ultimi 25-30 metri.
E se Morosini è stato protagonista di una gara comunque generosa, con Alfredo è un’altra cosa. Anche in fase di costruzione. Anche in fase di pressione. Una pressione che, ormai, con 21 gol realizzati, è pure psicologica sui difensori avversari. Che si fanno il segno della croce ogni volta che il numero 9 prende palla.
IL TOTALE È PIÙ DELLA SOMMA DELLE PARTI
Donnarumma è più Donnarumma se gioca con Torregrossa. Torregrossa è più Torregrossa se gioca con Donnarumma. L’attacco del Brescia è un esempio tangibile della logica secondo la quale, alle volte, il totale è più della somma delle parti. Nell’intesa tra i due attaccanti, nel loro cercarsi, nel loro dialogare, nel loro completarsi e nel loro reciproco esaltarsi c’è una delle chiavi del successo della Leonessa. Di norma è il siciliano ad inventare giocate per il campano.
A Palermo, in almeno un paio di occasioni, «Torre» ha illuminato l’area avversaria con finte che hanno portato a suggerimenti golosi. Mancava, purtroppo, il partner giusto a raccoglierli. Ma, ad esempio, a Benevento le parti si erano invertite, con Donnarumma che aveva magistralmente rifinito per la stoccata mancina di Ernesto.
Un’intesa così è cosa rara, nel calcio. In qualsiasi categoria. Pensare di crearne di altre altrettanto intense tra i giocatori offensivi di cui dispone il Brescia (adesso pure Rodriguez) è utopico. Ma lavorare sull’intesa e sull’affiatamento tra attaccanti diversi può essere uno spunto. E, per certi versi, almeno finché i due non potranno tornare a giocare assieme, è una necessità.
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