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Batte Pirlo, e la traversa se ne va in terapia...

Piovono i commenti su Facebook. Applausi per i bresciani e per quella punizione impossibile. Chi è stato, per voi, il migliore?
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Ci piace spulciare Facebook, o ascoltare i discorsi delle persone per strada, al bar o al ristorante. E dopo la vittoria degli azzurri della scorsa notte contro l’Inghilterra, nell’esordio a Brasile 2014, i Mondiali sono uno dei temi più gettonati. Naturalmente, con tutte le goliardiche esagerazioni del caso.
 
Tra i temi più gettonati, la punizione con cui Pirlo, al 4’ di recupero del secondo tempo, per poco non fa 3-1. Ma avete visto la traiettoria? C’è chi commenta che «la traversa è entrata in terapia» dopo essere stata colpita da una palla che gira in quel modo. Il portiere inglese Hart («che ha letto la punizione davvero bene...», scherza un utente) semplicemente va dall’altra parte. Se il cuoio fosse entrato sarebbe stato uno dei primi gol con il portiere spiazzato da una punizione calciata da una distanza così ragguardevole. 
 
E mentre per il genietto di Flero vengono proposte statue e intitolazioni di piazze, c’è chi scrive che con un Sirigu così, Buffon può anche andare in pensione. E chi fa paragoni sull’acconciatura di Paletta e quella... di Rooney.
 
A mio parere i migliori sono stati Darmian e Candreva. La cosiddetta «catena di destra». Quelli che un tempo si chiamavano terzino e ala. Quella fascia è stata talmente ben asfaltata che a Manaus ora pensano di costruirci una tangenziale e di farci pagare il pedaggio.
 
 E poi Mario Balotelli. Il bresciano che fa «2-1» con le dita e aggiunge pepe ad un match corretto, per quanto maschio e agonistico. Un gesto che ricorda l’esultanza dopo la rete nel derby con lo United quando giocava nel Manchester City. Con la maglietta «Why Always Me?», «perché sempre io?».
 
Ora la parola passa a voi. Chi è stato il migliore contro l’Inghilterra? A voi il sondaggione-Mundial...
Intanto questa domenica scendono in campo Svizzera-Ecuador (alle 18), Francia-Honduras (alle 21) e Argentina-Bosnia a mezzanotte.
 
Daniele Ardenghi
 

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