Perazzi, dal Trenzano all'Italia over 40: «Credevo fosse uno scherzo»
È una passione viscerale quella che Davide Perazzi nutre per la pallacanestro. In tantissimi, in qualsiasi palestra, palazzetto o campetto, almeno una volta nella vita hanno incrociato il «Peraz». Sì, perché Davide non ha mai smesso di amare la palla a spicchi e nemmeno ora, a 41 anni, nella sua testa c’è il pensiero di smettere.
Continua a dominare, in serie D con il Trenzano Basket. I numeri di tutto rispetto di questa stagione sono valsi la chiamata di coach Vincenzo Ritacca al raduno collegiale in programma a Bologna il 29 dicembre con la Nazionale Italiana Over 40. La maglia azzurra, quella che probabilmente è stata il sogno di una vita per il centro, oggi è realtà: «Sinceramente devo ancora realizzare - afferma -. Inizialmente ho pensato a uno scherzo, e invece era tutto vero».
Dall’altra parte della «cornetta» c’era davvero coach Ritacca. «Al raduno di Bologna farò parte di un gruppo pieno di giocatori veri come Mario Ghersetti (ex Basket Brescia), Guarino e Amoroso, solo per citarne alcuni. Hanno puntato su giocatori ancora in attività con l’obiettivo della qualificazione al Mondiale Over 40 che si terrà nel 2023 in Argentina».
Premesso che l’entusiasmo a Perazzi non è mai mancato, e lo dimostrano i 22 punti messi a segno domenica sera con la maglia del Trenzano di coach Agostino Scaroni, a fine partita Davide è stato accolto come una star dai 500 presenti al palasport. «È stato un momento bellissimo, mi ha chiesto un selfie un ragazzino e da lì si è creata una fila incredibile di giovani che volevano fare una foto con me. Il coronamento di una giornata bellissima, visto che oltre alla vittoria era stata organizzata la festa del Basket Trenzano». Grande entusiasmo anche da parte della dirigenza. «Un giusto riconoscimento - afferma Marco Ferraretti - per quanto Perazzi ha fatto e sta facendo nella propria carriera cestistica. Davide è per noi un atleta esemplare e un grande uomo squadra». Adesso «Peraz» può iniziare a realizzare, insieme alla sua Arianna e al piccolo Kobe, quel sogno Azzurro che oggi è realtà.
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