La Germani semina pallacanestro a Dakar: il progetto
Non ci sarà da stupirsi se in una delle prossime gare di campionato, o magari in occasione della prossima Coppa Italia, dovesse comparire una bandiera del Senegal sulla maglia della Germani. La Pallacanestro Brescia non sta cambiando né campionato né continente e non sta neppure rinnegando la Vittoria Alata, ma sta allargando i propri orizzonti fino a un territorio sostanzialmente inesplorato dal basket italiano. Nessuno, fino a ora, ha mai messo concretamente il piede in Africa con l’idea di costruire qualcosa e non solo con quella di prelevare giovani talenti, soprattutto fisici e atletici, da portare in Italia.
L’apertura di Germani West Africa, nuova sede dell’azienda di San Zeno a Dakar, atta ad esportare il proprio modello di business in Senegal, ha invece offerto l’occasione perfetta alla famiglia Ferrari per avviare un altro progetto lungimirante. Che, avviato e gestito in loco da Andrea Ferrari, ha infatti previsto non solo la creazione di un nuovo polo logistico, ma anche quella di un’Academy per formare guidatori, meccanici ed esperti di logistica.
Le parole
«È stata una conseguenza naturale pensare immediatamente anche alla pallacanestro - ha spiegato l’ad di Germani West Africa -, e abbiamo scelto di cominciare con un programma di responsabilità sociale promosso proprio da Pallacanestro Brescia». Il progetto, al momento, ha una rilevante impronta sociale nella città di Diass. «L’obiettivo sarà quello di sostenere l’organizzazione di eventi per ragazzi e ragazze delle periferie di Dakar - ha spiegato Graziella Bragaglio -, trasmettendo i valori della convivialità e della condivisione, portando questi giovani a socializzare attraverso la scoperta dei valori dello sport».
Proprio per questo la Pallacanestro Brescia si è già meritata il premio Costruiamo Gentilezza nello Sport, istituito nel 2022 da Silvia Sardi e vinto nella sua prima edizione dalla Fondazione Milan. La Germani entra così in punta di piedi partendo da una donazione di materiale sportivo e dalla sponsorizzazione della squadra locale. «Le condizioni in Senegal sono molto complesse - ha aggiunto la presidente del club -. I giocatori, soprattutto i più giovani, faticano a reperire il materiale per giocare a basket. Cercheremo di aiutare il più possibile tutti quelli che si vogliono avvicinare a questo sport». Le prospettive future, però, sono abbastanza interessanti, con la possibilità che l’Academy Pallacanestro Brescia crei in Senegal una filiale in grado di diventare un centro di interscambio tecnico e formativo.
La Germani ha gettato così il primo seme di un lungimirante progetto che potrebbe rivelarsi vincente a medio lungo termine. Intanto sarà proprio Dakar la prima città africana a ospitare un evento olimpico: la IV edizione dei Giochi Olimpici Giovanili Estivi nel 2026. La squadra di Germani West Africa proverà ad esserci, magari con i figli dei dipendenti della nuova filiale.
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