La Germani sa adattarsi alle difficoltà e vincere

Una partita spezzettata, con poco ritmo, lenta. Tutto ciò che la Germani «odia». Nonostante ciò, la squadra di Magro si fa forza nei momenti più difficili e prevale su Trento, conquistando la semifinale di Coppa Italia nella quale affronterà la grande favorita, l’Olimpia Milano. Lo fa malgrado un Mitrou-Long sottotono, dimostrando di sapersi adattare alle difficoltà, per la seconda partita di fila.
Sicuramente lo fa anche aiutata dai problemi dei falli di Trento, costretta nel terzo quarto a schierare un quintetto piccolo, che inizialmente mette in grande difficoltà la Germani, proprio come all’andata del PalaTrento. Ma alla lunga risolve il problema legato ai cambi difensivi (con Caroline che finiva a marcare i piccoli, facendo un lavoro straordinario) e capitalizza alla grande gli aggiustamenti difensivi dei trentini. L’Aquila inevitabilmente ha dovuto coprire in modo più energico il roll dei lunghi sul pick ’n roll, lasciando inevitabilmente spazio per un paio di tiri dall’angolo che Brescia ha segnato in modo chirurgico.
Da grande squadra, costruendo un piccolo gap che ha poi mantenuto fino alla fine, grazie a Della Valle che, nel momento più difficile, si è inventato un gioco da 4 punti. Una prestazione, quella di Brescia, positiva anche in difesa. Perché seppur con un tasso fisico ben diverso, non sono mancate né aggressività - che ha portato a diversi recuperi - né intensità. L’unica pecca? La lotta a rimbalzo difensivo, problema che potrebbe ripresentarsi anche nella sfida con Milano. Servirà, sotto questo punto di vista, una crescita collettiva, per lasciare meno extra possessi possibili all’Olimpia: concedere gli stessi 16 rimbalzi offensivi presi da Trento, sarebbe letale.
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