Graziella Bragaglio: «Quante prove di maturità questa Germani»
«La vittoria contro Trento, un’altra prova di maturità». La presidentessa della Pallacanestro Brescia Graziella Bragaglio l’altra sera era a Pesaro, e domani tornerà nelle Marche. Rivela: «Nessun albergo prenotato per domenica, per una questione scaramantica». Ma se la partecipazione alla Final Eight era già di per sé un regalo, l’accesso alla semifinale contro l’Olimpia è una gioia supplementare che rende la spedizione un successo, comunque vada contro l’Armani. Sono alcuni dei concetti espressi da Bragaglio nel corso della puntata di Basket Time andata in onda ieri, su Teletutto.
«Questi risultati provocano una gioia immensa - racconta la numero uno del club -. Sono frutto del lavoro quotidiano nel dettaglio. La Germani non si perde mai d’animo. Trento ha risposto colpo su colpo, ma noi non ci siamo mai smarriti. Nemmeno quando ci sono state messe le mani addosso. Ritengo anche questa vittoria una bella prova di maturità». Bragaglio si sofferma anche su un altro successo di Brescia: il ritorno di Amedeo Della Valle in Nazionale per le due gare di qualificazione ai Mondiali contro l’Islanda (24 e 27 febbraio).
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«È davvero uno spettacolo vederlo così - commenta -. Mette le sue qualità e la sua leadership al servizio della squadra. Lo si conosce come grande cannoniere, ma è cresciuto moltissimo in ogni fase del gioco e sa servire i compagni».
Colore
Accanto a Graziella, lo storico patron Matteo Bonetti, compagno di sport e di vita. Membro del CdA della Pallacanestro Brescia, storico patron, conoscitore, appassionato e «scaramantico» di basket. «I suoi riti pre-partita sono piuttosto variegati - racconta -. Vanno dalla posizione dell’auto parcheggiata al colore del maglione e delle scarpe, ma dipendono anche dal momento della giornata in cui si gioca...». Bragaglio, raggiunta nel corso della puntata dalle domande dei telespettatori, ha raccontato anche del «desiderio mai realizzato» dai vertici del club. Ossia quello di portare a Brescia Alessandro Gentile. «Ci sarebbe piaciuto, ma per una ragione o per l’altra non si è mai incastrato bene con le idee tecniche dei vari allenatori che abbiamo avuto qui».
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