Germani, trattenere Mitrou-Long contro il trend del mordi e fuggi
Mentre la Germani è in netta ripresa dopo un inizio di stagione tra luci e ombre, e mentre sul campionato si allunga l’ombra del Covid, che causa incertezze, nella «stanza dei bottoni» del club biancoblù qualcosa si sta già muovendo.
Lo confermano le parole dell’Ad di Germani Spa Mauro Ferrari. Si è iniziato con la promozione a direttore generale di Marco De Benedetto (verrà ufficializzata a breve). Poi c’è un desiderio: quello di provare a trattenere all’ombra del Cidneo anche la stella canadese Nazareth Mitrou-Long. Se così fosse, per Brescia sarebbe un fatto quasi «eccezionale», visto i trascorsi dei giocatori nord americani in città.
Una sorta di «Umordi e fuggi» (ma, attenzione, alcuni giocatori sono partiti per loro volontà) quello che si è verificato dal 2011 a oggi. Solo quattro atleti, infatti, sono riusciti a indossare per più di una stagione la maglia della Leonessa d’Italia.
Approdato alla corte di coach Alberto Martelossi nella stagione 2012, Justin Giddens ha vestito per due stagioni consecutive la canotta biancoblù. Le sue prestazioni avevano convinto la dirigenza a trattenere il talento di Oklahoma City anche dopo la sconfitta in finale con Pistoia. Giddens aveva risposto sul campo mettendo a segno quasi mille punti in 56 gare, dopo aver disputato la seconda stagione con un rendimento al di sotto delle aspettative.
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Nel marzo del 2016, ecco lo sbarco di quella che sarebbe diventata la bandiera del basket bresciano: David Moss. Sette le stagioni per il capitano, in un percorso iniziato con la promozione nella massima serie. Difesa, talento e leadership hanno portato l’ala a legarsi a doppio filo alla nostra città perché, ancora oggi, Moss è un autentico faro per tutto il movimento. Due campionati consecutivi per l’indimenticato Marcus Landry (dal 2016 al 2018), giocatore totale, tra i più forti visti in città. Con lui, la straordinaria stagione che aveva portato Brescia a giocare la finale di Coppa Italia e la semifinale scudetto contro l’Olimpia Milano. A chiudere il gruppo dei «quattro moschettieri» c’è la «Lepre» Lee Moore.
Tornato all’ombra del Cidneo in questa stagione, l’esterno georgiano era stato, proprio insieme a Landry, tra gli assoluti protagonisti di due brillanti stagioni. Dopo le prime difficoltà, Lee adesso è un elemento ben integrato nel sistema. Questo è il passato. Adesso si guarda avanti, ossia al possibile prolungamento per Naz «Mitra»-Long. Sarebbe il primo, splendido regalo di questo 2022 ai tifosi bresciani.
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