Germani, un poker di partite per scrivere una storia diversa

«This is what you get when you mess with us», cantavano i Radiohead in Karma Police. Questo è ciò che ti succede quando ci fai arrabbiare. L’altra sera, alla Segafredo Arena, per un tempo la Germani ha proposto un basket clamoroso, specie in attacco, contro la Virtus Bologna, nel posticipo della ventiseiesima. Al 20’ la Pallacanestro Brescia comandava 53-45. Poi la gara è cambiata. I padroni di casa sono tornati in campo con una difesa in assetto da Eurolega. Schierata, per Brescia, si è rivelata impenetrabile. L’attacco delle Vu Nere non è detonato. È semplicemente entrato in un ritmo che è nelle corde della squadra di Ivanovic.
Un «range» che di certo prevede anche violente sfuriate. Roba perfettamente normale se hai Cordinier, Clyburn, Shengelia, Zizic... Per non citare Belinelli, che nell’occasione ha preso una serata di sostanziale riposo (quattro minuti in campo, 2 punti). È finita 91-79 per le Vu Nere, ora prime, accoppiate a Trapani. La Germani è terza, davanti a Trento per via del doppio scontro diretto a favore.
La situazione
Il problema è proprio che la cosa straordinaria della serata è stata, comunque, la prestazione della Germani nel primo tempo. Ciò che ha proposto la Virtus è «standard». Attenzione, per questa Virtus. Ossia per la squadra che è costretta a dare un senso alla propria stagione primeggiando in campionato dopo i flop in Eurolega e, per quanto meno importante, in Coppa Italia. Presa in mezzo alla stagione, anche Bologna può fare cilecca ed essere battuta. La Germani ci era riuscita all’andata.
La Virtus ricorda molto l’Olimpia Milano che Brescia incontrò quattro volte nell’arco di circa un mese, nella primavera del 2024. Per la squadra di Magro – peraltro più fisica, più pronta in difesa e più profonda dei quella attuale – fu poker di sconfitte, tutte nette o nettissime. L’Olimpia Milano di quest’anno, c’è da scommetterci, somiglierà a quella della stagione passata, che somiglia alla Virtus Bologna di adesso, e via così, in un loop.
Stessa storia
Il tema, dunque, è sempre lo stesso. O queste due squadre si auto-sabotano, o non se ne esce. Ma creare scenari diversi è possibile. Ad esempio, è ancora possibile chiudere la stagione regolare davanti all’Olimpia Milano. La Germani, che al momento ha 2 punti di vantaggio sui biancorossi, potrebbe riuscirci vincendo le ultime quattro gare della regular season, a partire da quella di questo sabato, al PalaLeonessa, contro Scafati.

Con quattro successi Della Valle e compagni potrebbero realisticamente chiudere secondi o terzi. La missione non è facile, ma non è impossibile. Specie alla luce di ciò che la squadra di Poeta ha fatto vedere nell’ormai (finalmente) concluso ciclo terribile, con gare in serie contro Milano, Trapani, Trento, Reyer Venezia e Bologna. I biancoblù hanno disputato quattro partite e mezza di altissimo livello. Come si diceva, solo il secondo tempo della Segafredo Arena è stato deficitario. Ma, va ripetuto, lo è stato più per la combinazione di limiti strutturali bresciani e qualità dell’avversaria che per un atteggiamento sbagliato.
Tentativo
Calendario alla mano, il titolo di campione della stagione regolare è a pochi chilometri dal casello di Bologna Fiera. La chance che si giochino play off un minimo diversi dal solito, invece, vaga ancora nell’aria, sospesa tra il Nord Italia e la Sicilia. Afferrarla è una possibilità. Provarci è un dovere.
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