Basket

Germani: nel pacchetto lunghi formula 4+1 di grande qualità

Bilan, Cobbins, Akele e Gabriel, ma pure Burnell può giocare da ala grande, in un reparto ben costruito
Kenny Gabriel - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
Kenny Gabriel - Foto New Reporter Checchi © www.giornaledibrescia.it
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Con la conferma di Kenny Gabriel la Germani ha concluso le operazioni legate al completamento del proprio pacchetto lunghi. Il reparto è composto dallo stesso Gabriel e Nicola Akele nello spot di ala grande, e da Miro Bilan e Michael Cobbins in quello di centro. La formula, però, potrebbe essere descritta come un «4+1», dato che Jason Burnell può disimpegnarsi da «3», ma pure da «4», essendo in possesso di doti che gli permettono di agire da «cambio» di Petrucelli (si attende l’ufficialità della permanenza dell’italoamericano) e di Gabriel.

Due dei quattro giocatori della batteria lunghi sono alla Pallacanestro Brescia dal «giorno uno» del progetto tecnico fondato da coach Alessandro Magro e dal general manager Marco De Benedetto. Sono lo stesso Gabriel e Cobbins, pretoriani del tecnico, beniamini dei tifosi, punti di riferimento nello spogliatoio. Uomini che possono fungere da «ambasciatori» verso i nuovi giocatori. Posto che, proprio a causa delle caratteristiche tecniche di un atleta come Bilan, qualcosa a livello di gioco è destinato a cambiare rispetto alle passate stagioni (che, per altro, non sono state l’una la fotocopia dell’altra).

Akele, dal canto proprio, è alla seconda stagione in biancoblù. La prima è andata in archivio tra luci e ombre. Arrivato da Treviso con l’occasione golosa di giocare un’annata in un club ambizioso tanto in campionato quanto in Eurocup, ha ottenuto il risultato migliore in Coppa Italia. La Germani, adesso, giocherà una volta a settimana, e le occasioni per il veneto saranno minori. Dalla sua, Akele ha però anche la qualità di sapersi disimpegnare da ala piccola in quintetti «big», che potrebbero rivelarsi ancora una buona arma in serie A.

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Pivot

Bilan e Cobbins, invece, si completano. Il primo ha spiccate doti offensive e ha un bagaglio tecnico piuttosto ricco. Il centro di Amarillo, dal canto proprio, è uno dei punti di riferimento difensivi del nucleo storico di Magro. Le generalizzazioni lasciano il tempo che trovano, ma a grandi linee si potrebbe dire che il croato è un giocatore in grado di catalizzare il gioco dei compagni (e le attenzioni delle difese), pure non trasformandosi ogni volta in finalizzatore, mentre «Big Mike» ha la capacità di esaltare le qualità dei compagni.

Nel gioco d’incastri, e sempre in attesa di Petrucelli, alla Pallacanestro Brescia, adesso, mancherebbe un unico tassello: il playmaker. La costruzione del roster, fin qui, ha avuto un andamento lineare e coerente. Infine, già di per sé il fatto stesso di aver blindato il pacchetto lunghi in fretta ha molto valore, dato che il mercato dei «big men» è più ristretto rispetto a quello degli esterni.

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Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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