Basket

Germani: mille e una notte, finalmente torna l’Euroshow

Oggi alle 20.30 sfida al Prometey: con palazzetto «no-limits» la Coppa mancava dal 22 gennaio del 2020
Amedeo Della Valle è chiamato a confermarsi leader del gruppo nella prima casalinga di Eurocup - © www.giornaledibrescia.it
Amedeo Della Valle è chiamato a confermarsi leader del gruppo nella prima casalinga di Eurocup - © www.giornaledibrescia.it
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Stasera l’Eurocup torna a Brescia. Al PalaLeonessa. E, per la Germani, gli stimoli che devono spingere a giocare una grande partita sono tanti. Le suggestioni si sprecano. Alle 20.30 la Pallacanestro Brescia sfida gli ucraini del Prometey Slobozhanske.

La gara può essere seguita attraverso la radiocronaca diretta sulle frequenze di Radio Bresciasette. Sul sito del Giornale di Brescia gli aggiornamenti testuali. Non sarà della partita Tommaso Laquintana, ed è un peccato. Il play pugliese, che stava lentamente cominciando a ingranare dopo i guai fisici che hanno caratterizzato la parte finale della sua pre-season, si è nuovamente infortunato nella gara vinta domenica contro Scafati. Si tratta di un altro guaio muscolare e i tempi, in casi come questi, si calcolano in alcune settimane.

A proposito della partita contro i campani: la Germani non ha mostrato la faccia migliore di sé. E, immaginando di traslare su un piano puramente teorico la prestazione verso stasera, il livello di gioco espresso domenica non basterebbe per avere la meglio del Prometey. Brescia è dunque chiamata a un salto di qualità: lo sono i singoli, lo è il gruppo. Contro Scafati, ad esempio, i biancoblù hanno palesato alcune difficoltà a rimbalzo, e hanno faticato a colpire in transizione. Quest’ultima è una delle armi più affilate della Germani, e va affilata al più presto.

Rispetto alle squadre fin qui affrontate, quella ucraina potrebbe rappresentare una specie di punto intermedio (ma tendente all’alto) tra le big Olimpia Milano e Badalona, e le squadre sulla carta meno competitive Varese e, appunto, Scafati. Fin qui il PalaLeonessa è rimasto inviolato nei due match di campionato andati in scena in via Caprera. Contestualmente, serve un successo per rompere il ghiaccio in Eurocup. La competizione porta alla mente ricordi amari e dolci. Più amari che dolci, a dire il vero. La prima esperienza (2018-2019) andò male.

La seconda (2019-2020) fu invece positiva (passaggio alla Top 16, quando ancora c’era, poi eliminazione, infine pandemia). L’ultima (2020-2021) è stata da dimenticare, e caratterizzata dai palazzatti vuoti dell’epoca post-prima ondata di pandemia. A dire il vero, nella stentata vittoria su Ulm del 7 ottobre 2020, il palazzetto era aperto a una bassa percentuale di pubblico: in via Caprera si presentarono in 683. Poi, con l’arrivo dell’inverno e di ulteriori restrizioni, si giocò a porte chiuse.

Quel gennaio

Così, l’ultima gara europea giocata in città con il pubblico «realmente» presente risale alla bellezza di 1.001 giorni fa. Era il 22 gennaio 2020. In Top 16, Brescia batteva Oldenburg 70-67 davanti a 2.513 spettatori. L’ultima gara interna del girone a quattro fu il 3 marzo dello stesso anno, contro la Reyer Venezia. Una serata assurda, con la misura improvvisa delle porte chiuse, mentre il mondo cercava di capire cosa fosse il Coronavirus. L’Eurocup numero tre è stata quella della prima era post-pandemica, delle trasferte in charter in Montenegro (a Podgorica e Bar per le sfide a Buducnost e Mornar), e - più in generale - degli schiaffoni presi un po’ ovunque (Malaga, Parigi, Ulm). L’anno di detox da competizioni europee è stato balsamico per il club e l’ambiente.

La Germani ha riconquistato l’Eurocup «dimenticandola» per un istante, e concentrandosi solo sul campionato. Era però chiaro che l’approdo fosse tornare a disputare una competizione internazionale. La missione è stata portata a termine, e adesso bisogna onorare l’impegno. Come la storia insegna, ogni cammino europeo di qualità passa dalla capacità di capitalizzare i match interni (la miglior Brescia europea era riuscita a superare, tra le mura amiche, squadre tostissime come Unics Kazan, Lubiana, Nanterre e la stessa Badalona). Dopo mille e una notte, serve una serata da Mille e una notte.

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