Germani, mai così pochi giocatori dagli Usa
Quella che sta per cominciare, per la Germani, è la nona stagione nella massima serie. Dopodomani, lunedì, con le prime visite mediche al Panathleticon di Brescia e con i primi test al Pala Leonessa il sipario sarà definitivamente alzato.
Le novità
L’annata 2024-2025 porta con sé una piccola, curiosa novità. La rosa che si affaccia al campionato, infatti, è quella con il più basso numero di giocatori statunitensi (o comunque provenienti dall’altra parte dell’Oceano Atlantico) tra quelli che compongono il pacchetto stranieri. Sono infatti soltanto tre: Jason Burnell, Chris Dowe e Demetre Rivers.
Gli altri tre stranieri sono due slavi (Miro Bilan, croato, e Nikola Ivanovic, montenegrino) e l’africano del Senegal Maurice Ndour.
Gli anni passati
Mai, dal 2016 a oggi, la rosa aveva avuto così poche stelle e strisce. Lo scorso anno – e il roster non è sostanzialmente mai cambiato nel corso della stagione – gli stranieri erano sei e gli statunitensi cinque.
L’unico europeo era il centro Bilan, che fa parte anche del gruppo che adesso sarà gestito da coach Giuseppe Poeta.
Completavano la «legione straniera» Semaj Christon, CJ Massinburg, Jason Burnell, Kenny Gabriel e Michael Cobbins. Burnell, di questa batteria di americani, è l’unico a essere stato confermato.
L’annata 2022-2023 è stata «ultra american». Alessandro Magro aveva a disposizione CJ Massinburg, Troy Caupain, Tai Odiase, Kenny Gabriel, Michael Cobbins e David Moss. A questi si potevano aggiungere pure John Petrucelli, che era divenuto italiano proprio nel corso dell’estate 2022, e Christian Burns, altro italoamericano.
Nel corso dell’annata, causa vari infortuni, sarebbero arrivati pure Ryan Taylor (dall’Indiana) e lo sloveno Aleksej Nikolic.
Erano sei gli americani (uno, in realtà, era canadese) pure il primo anno di Magro. Parliamo di Nazareth Mitrou-Long (cittadino dello Stato della foglia d’acero), del Petrucelli non ancora «italianizzato», di Lee More, di Gabriel, di Cobbins e di Moss.
Pochi stranieri non-USA
Per tornare a vedere nella rosa iniziale della stagione uno straniero non proveniente dagli Stati Uniti bisogna risalire all’annata 2020-2021. Vincenzo Esposito aveva voluto in squadra il centro serbo Dusan Ristic (con l’arrivo di Maurizio Buscaglia sarebbe poi stato sostituito da Darral Willis, dal Wisconsin). A inizio campionato la rosa era formata dal regista canadese Kenny Chery, dall’ala grande TJ Cline (texano con passaporto israeliano), da Moss, dalla guardia Tyler Kalinoski e dall’ala piccola Drew Crawford.
La predilizione per gli statunitensi
Quando la squadra si chiamava ancora Basket Brescia Leonessa (epoca pre-Covid) c’era una predilezione per gli statunitensi.
Nel 2019-2020 il pacchetto stranieri era composto al 100% da giocatori americani: la guardia DeAndre Landowne, la combo Angelo Warner, l’ala piccola David Moss, l’ala grande Ken Horton e il centro Tyler Cain. L’anno precedente agli ordini di Diana c’erano Bryon Allen, Jordan Hamilton, Eric Mika, Gerald Beverly e David Moss. L’anno precedente Lee Moore, Dario Hunt Marcus Landry e Moss. In quello prima ancora, al posto di Hunt c’era Jared Berggren.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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