Germani: la chiave è capire il nuovo ruolo di Petrucelli
Più che un ragionamento di pallacanestro, sembra una partita di scacchi. D'altra parte, paradossalmente, le due discipline non sono così differenti. Si gioca su due tavoli. Il primo è quello del mercato. E, principalmente, se ne occupa il responsabile scouting della Germani Marco De Benedetto. Il secondo - ma non in termini d'importanza - riguarda la giungla di incastri che devono essere previsti quando la squadra scende sul parquet. È materia di coach Alessandro Magro. La strada che pare tracciata è facilmente riassumibile: Lee Moore può essere sacrificato, e il giocatore ha anche mercato.
La pedina in entrata dovrebbe essere un atleta con le caratteristiche di ala piccola, ma anche in grado di portare il pallone, garantire qualità in difesa, rappresentare una discreta alternativa offensiva ai due realizzatori per eccellenza Amedeo Della Valle e Nazareth Mitrou-Long, senza però minare eccessivamente le gerarchie e gli equilibri della squadra. Insomma, la matassa da sbrogliare non è poco intricata. Anche perché, va ricordato, il giocatore che si vorrebbe ingaggiare deve essere o già vistato, o comunitario.
L'unico nome concreto, per il momento, è quello di Tyus Battle in uscita da Sassari, squadra (a sua volta in fase di rivoluzione) che ha ufficializzato l'arrivo del playmaker Gerald Robinson. Il punto, però, è che - in vista di un simile movimento - andrebbe rivisitato il ruolo di John Petrucelli. Un giocatore che, fin qui, si è espresso tra luci e ombre. Ha conquistato il cuore dei tifosi grazie alla generosità in difesa. Non ha conquistato quello degli arbitri, che lo hanno punito con falli su falli, minando la possibilità della guardia-ala di origini italiane di giocare con costanza un ragionevole numero di minuti consecutivi sul parquet. In caso di arrivo di Tyus Battle, o di «un» Tyus Battle, Petrucelli andrebbe spostato nel ruolo di guardia.
Mossa tattica che, però, non può spostare le gerarchie e penalizzare il titolare Della Valle. Fin qui, Petrucelli non è stato del tutto saggiato in qualità di ball-handler, qualità che comunque avrebbe nelle proprie corde. Circa il tiro da tre, John viaggia con un 10/23 in campionato (43.5%). La prestazione che, a tendere, dovrebbe essere di riferimento è quella contro Napoli: pronto sugli scarichi, aveva sparato un 5/5 da oltre i 6.75 che aveva steso la GeVi. E' tuttavia altrettanto vero che, con quasi 4 falli di media a gara, il suo impiego è stato incredibilmente frammentario. L'idea è quello di sperimentarlo nel ruolo di guardia "3 & D". Ossia tiro da tre e difesa. Per scoprire se poi, meno gravato dai falli, può trovare fiducia e costanza anche in fase di costruzione.
A domino, i nuovi incastri potrebbero portare a un utilizzo più qualitativo e meno quantitativo del capitano David Moss. A cui, per forza di cose, in questo inizio di campionato si è un po' tirato il collo (ha 38 anni, lotta, ma non è indistruttibile). Al nuovo arrivo si chiederebbe di poter creare dal palleggio, di portare la palla quando serve, ma di potersi anche dispimpegnare nello spot da "3", da dove dovrebbe colpire nel caso in cui le difese avversarie (e capiterà sempre più) si spendano per mettere la sordina a Della Valle e Mitrou-Long. Torniamo quindi a Battle. Possiede alcune di questi skill.
É un giocatore che vuole la palla in mano, riesce a leggere il campo, ed è un difensore pronto «on-ball» (lo è meno distante dalla palla). Non è mai stato un piromane di retine, ma può dare il proprio apporto. La Dinamo Sassari, di fatto, aspetta solo che qualcuno si proponga con un'offerta adeguata. La Germani può spendere. Ma vuole farlo solo nel momento in cui venga ritenuto giusto farlo. E, nel database di De Benedetto, ci sono anche decine e decine di giocatori comunitari. La sensazione, comunque, resta sempre la stessa: il cambio, se il mercato lo consentirà, verrà fatto.
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