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Germani, De Benedetto: «Covid, ogni giorno è un terno al lotto»

Tamponi e allenamenti quotidiani fino a Treviso. In casa Brescia è allerta. Eboua e Petrucelli ancora out
Marco De Benedetto, responsabile scouting della Pallacanestro Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Marco De Benedetto, responsabile scouting della Pallacanestro Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Domenica scorsa Cremona era al PalaLeonessa. Oggi ha dieci positivi nel gruppo squadra, e la partita della Vanoli contro Trieste è stata rinviata. Al pari di Reyer Venezia-Napoli e Olimpia Milano-Virtus Bologna, per un turno di Santo Stefano - il tredicesimo di andata - che è stato falciato dal Covid. Resta in programma, al momento, la partita della Germani, in posticipo, lunedì 27 alle 20, al PalaVerde contro Treviso. Ma è ovvio che in casa Brescia si stia in allerta.

I contatti con i cremonesi sono stati ovviamente... inevitabili. «E ogni giorno è un terno al lotto - commenta Marco De Benedetto, responsabile scouting della Pallacanestro Brescia -, anche se al momento non abbiamo altri giocatori positivi ai tamponi». Gli unici due atleti out per Covid sono Eboua e Petrucelli (assenti già contro Cremona). Anche se risultassero negativi prima della sfida contro la Nutribullet, di fatto non sussistono i tempi tecnici per vederli in campo contro i veneti. «Il problema sta proprio qua - ragiona De Benedetto -. Dieci giorni di isolamento, poi la visita per il rientro in campo e quindi il via libera per andare a referto: si tratta di passaggi troppo lunghi per giocatori che sono asintomatici e vaccinati. A mio avviso andrebbero ridotti».

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Treviso-Germani, quindi, al momento resta in programma. Ma sarà un lungo, lentissimo avvicinamento a una sfida peraltro tanto delicata quanto affascinante. Mai come oggi, dopo le due sconfitte di Supercoppa, la Pallacanestro Brescia dà l'impressione di aver trovato i giusti equilibri per fare lo scalpo a un'altra squadra impegnata in Europa (fin qui è già successo con Dinamo Sassari e Reyer Venezia), nonostante le assenze di Eboua e Petrucelli. Un avvicinamento caratterizzato dal solito refrain. «Ci alleniamo ogni giorno, ci tamponiamo ogni giorno, senza alcuna pausa, fino alla partita», racconta ancora il responsabile scouting.

Stando al protocollo sportivo, affinché una squadra sia costretta ad alzare bandiera bianca in vista di un incontro di campionato ci vogliono dai sei positivi in su. Ma, in molti casi, specie quando le comunicazioni tra club e Agenzie per la Tutela della Salute non sono fluide, capita che le stesse Ats intervengano per fermare una squadra. «Noi ci comportiamo in base a quello che ci viene richiesto. Finché ci sono le condizioni per giocare, è sempre meglio farlo». Stamattina nuovo giro di tamponi e nuovo allenamento. Con la consapevolezza che ogni giorno è un terno al lotto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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