Gabriel, l’ago della bilancia Germani: «Vorrei chiudere qui la mia carriera»
«Kenny ci dà tanto equilibrio tra difesa, rimbalzi e canestri quando contano. Lui per noi è l’ago della bilancia, il nostro equilibratore». Così si è espresso coach Alessandro Magro al termine della gara di Eurocup vinta dalla Germani Brescia contro Lubiana, parole che sottolineano ancora una volta l’importanza di Gabriel per questa squadra. Ma il nativo di Charlotte fatica a rendersi conto di questa sua peculiarità, come ha raccontato ieri ai microfoni di Basket Time.
Uomo squadra
«Onestamente è una cosa che non mi so spiegare. Magari è per la mia abilità a rimbalzo, per il fatto che possa segnare tiri fuori equilibrio, per come corro in campo o per come comunico in difesa, ma mi sono sempre chiesto come mai finisco sempre per essere il collante della squadra». Eppure non è la prima volta in carriera che l’ala della Germani si trova in questa posizione: «Nel mio primo anno a Karsiyaka, mi dissero che avrei fatto la differenza tra vincere il titolo o meno; l’anno successivo nella prima gara di Eurolega in trasferta l’allenatore mi disse ’This team is only gonna go as far as you take it’ (questa squadra andrà lontano solo fin dove la porterai)», ed a 7 anni di distanza da questo aneddoto, la situazione è ancora simile, con Gabriel che ha dovuto caricarsi la squadra sulle spalle nel finale sigillando il successo su Lubiana con una delle sue triple, da fermo, senza ritmo e con l’uomo addosso. «È un tipo di tiro sul quale lavoro spesso in allenamento e poi io preferisco tirare quando sono marcato, tutti lo sanno. Per qualche strana ragione, tiro con percentuali migliori quando i miei tiri sono contestati rispetto a quelli aperti».
In campionato
L’ala uscita dall’università di Auburn ha chiuso la gara contro il Cedevita con 13 punti e 9 rimbalzi guadagnandosi anche il titolo di Mvp, come raccontato da Magro al termine della gara: «Siamo molto contenti della sua prestazione, tanto che nello spogliatoio la vittoria è stata celebrata con la sua X. È un giocatore imprescindibile per noi perché ha qualità uniche in quel ruolo».
Serviranno però le qualità di tutti per provare a battere l’Olimpia Milano domenica in campionato: «Dopo la gara di martedì ho detto ai ragazzi che così non è abbastanza, se metti a confronto il primo tempo con il secondo sembrano due squadre diverse - ha proseguito il numero 1 biancoblù -: se giochiamo come abbiamo fatto nel primo tempo con Lubiana possiamo avere delle buone chance di battere Milano». Per togliersi dalla zona calda della classifica la Leonessa potrà contare su un Kenny Gabriel ritornato ai suoi livelli dopo un breve periodo di calo fisiologico e pronto a rimanere a lungo: «Mi piacerebbe molto poter chiudere la mia carriera qui a Brescia».
Il carismatico giocatore classe 1988 potrebbe anche farsi trovare pronto per raccogliere il ruolo di capitano: «Penso che mi potrebbe piacere, sarebbe un po’ strano perché non ho mai fatto il capitano, ma se dovesse accadere, farò di tutto per farlo al meglio». Intanto l’attitudine da capitano fa già parte di Gabriel che ha voluto passare in redazione dove ha ricevuto una tazza di Raricomefranci, progetto creato per finanziare la formazione di una competenza specifica e di alto profilo all’interno dell’Asst Spedali Civili di Brescia relativa alle malattie metaboliche rare.
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