Germani-Milano, Poeta: «Impariamo e traiamo energia da questa prova»

Quando si fa notare a Peppe Poeta che, probabilmente, la partita contro Milano è girata in occasione di quella tripla fuori da ogni schema di Tonut, a inizio ultimo quarto, l’allenatore della Germani offre un punto di vista molto onesto. «Questo è uno sport basato anche sugli episodi – afferma l’allenatore della Germani –. Vince chi sa sfruttarli meglio. Penso che non più tardi di mercoledì Ivanovic ha segnato una bomba da nove metri nel finale della partita con Tortona».
Ringraziamenti
Poeta, prima di tutto, tiene a ringraziare la propria squadra. «Sono orgoglioso di ciascuno – commenta il coach –. Tutti hanno giocato con grandissima abnegazione in difesa. Abbiamo proposto una fase di difensiva di alto livello contro una Milano che sta dimostrando di giocare con un grande flusso. Per lunghi tratti siamo stati in grado di rallentare i nostri avversari. Poi, chiaramente, se da tre punti fai 2/19 non puoi pensare di battere l’Olimpia».
Con serenità
Da questa Final Eight di Coppa Italia Poeta porta a casa tanto. «Era la mia prima da allenatore e spero di aver imparato qualcosa di utile – prosegue il coach –. Si dice che si impara proprio dalle sconfitte. Chiaramente, avrei preferito evitare di perdere questa gara. Ma ai ragazzi, nello spogliatoio, ho detto di trarre energia da questa prestazione per il resto del campionato. Abbiamo giocato alla lunga alla pari con l’Olimpia Milano».
La crescita di Bilan
A chi gli chiede cosa abbia invece detto a Bilan per «trasformarlo» tra quarto di finale e semifinale, Poeta risponde candidamente: «Non è assolutamente merito mio. Non gli ho detto alcunché. L’ho abbracciato». Miro, d’altra parte, è «il potenziale Mvp del campionato, e francamente non avevo dubbi circa il fatto che avrebbe giocato una grande partita».
Poeta non si ferma. A breve raggiungerà la Nazionale. Esce dalla sala stampa della Inalpi Arena, come spesso capita «braccato» da appassionati che vogliono pare una fotografia con lui. Prima, l’incrocio e il saluto – rapido, ma cordiale – con Ettore Messina. Il maestro, che stavolta l’allievo non è stato in grado di superare.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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