Brescia e l'asse Taylor-Nikolic: la Germani è nella «fase due»
I dodici minuti in campo di «Ali» Nikolic al Taliercio hanno dato il la alla seconda fase della Germani. Che - fino alla sfida alla Reyer Venezia di sabato - aveva affrontato la prima parte di stagione con la rosa assemblata in estate (record di 7 gare vinte e 9 perse, divenute 10 in Laguna).
Adesso la suddetta «fase due» entra nel vivo, perché la guardia-ala Ryan Taylor si è aggregata alla squadra e domani sarà nel gruppo che affronterà la sfida di Eurocup all’Arena Stožice di Lubiana, con palla a due alle 20. Quanto durerà la fase di assestamento? Mauro Ferrari, proprietario del club, intervenuto ieri su Teletutto, ha fissato i tempi: «Tre settimane, un mese - ha affermato l’imprenditore -. Poi a coach e dirigenza non diamo più tempo per perdere, bensì tempo per vincere, consci che lo sport non è scienza esatta e le sorprese non mancano, come Scafati che batte la Virtus Bologna». Parole precise, obiettivi chiari.
Tornando a bomba, il volto della Pallacanestro Brescia è stato ridisegnato a causa degli infortuni di Caupain e Petrucelli. Difficile fare valutazioni di valore: possono Nikolic e Taylor pareggiare le assenze di Caupain e Petrucelli? Il canovaccio resterà simile, o cambierà qualcosa nel gioco? Ci sono tre certezze. La prima: rispetto alla rosa resa incompleta dagli infortuni, quella attuale «è rafforzata», per dirla con le parole di Ferrari. La seconda: il club si è mosso con tempestività e bene. La terza: non si potranno capire i nuovi equilibri in tempi brevissimi, perché entrambi i giocatori hanno fisiologicamente bisogno di tempo per ambientarsi.
E torniamo ai 12 minuti di Nikolic al Taliercio, durante i quali il play sloveno (che ieri ha ospitato la squadra in trasferimento a Lubiana in un ristorante che possiede poco oltre il confine) ha avuto alcune normali difficoltà. Giocando tanto, viaggiando altrettanto e allenandosi di conseguenza, i tempi di inserimento non possono essere immediati, anche se, come si diceva, sull’asse De Benedetto-Magro si è lavorato per avere giocatori «prêt-à-porter».
Taylor è arrivato all’Apollon Patrasso, squadra dalla quale è stato poi prelevato, lo scorso ottobre, e ha giocato sette gare del campionato greco. Ossia tutte, tranne l’ultima (era già in Italia) e la prima. I numeri sono eccellenti: in oltre 28 minuti di impiego medio ha segnato 15.7 punti a gara, catturato 5.9 rimbalzi e tirato da tre col 51.6%. Viene descritto come un giocatore «totale», in grado pure di essere utile in entrambe le metà campo. Ciò che non manca a «RT» è la motivazione. Il nativo di Gary, Indiana, centro da 80mila abitanti il cui cittadino più famoso fu un certo Michael Jackson, arriva sull’onda di un «momentum» non indifferente.
Come sottolinea anche la sua agenzia, la Phenom Sports Services, su Instagram, Taylor è passato dall’essere «a casa» all’Eurocup, con la propulsione offerta da sette ottime gare giocate a Patrasso. Lo stesso giocatore ha scritto: «Ho iniziato la stagione senza un lavoro, mentre guardavo tutti i miei colleghi che partivano per l’Europa. Mai smettere di credere in se stessi». Così, su due piedi, vien da dire: questo è lo spirito! Ma i tempi stringono: tre settimane, un mese, per essere a regime.
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