Basket, per l’Agribertocchi è una Caporetto: Piacenza ne fa 117
Un’autentica Caporetto. L’Agribertocchi Orzinuovi è di burro e lascia strada all’Assigeco Piacenza guidata da un Cesana on fire (46 punti e nuovo record di triple in una singola partita di LegaDue) con il punteggio di 117-79 nella ventiduesima giornata della stagione regolare. E pensare che in avvio era giunta una buona notizia. Invero, i padroni di casa devono rinunciare a Carr per problemi fisici, il che compensa l’assenza di Fokou per coach Bulleri, il quale è rimasto precauzionalmente ai box. Ma ben presto l’Assigeco dimostra di non risentire della defezione.
Il match
Pronti via ed il tabellone recita 8 a 0 con bombe griffate Cesana e DeVoe. I chiari di luna non sono esaltanti. Infatti, proprio come avvenuto nelle ultime due sfide, il primo periodo rischia di risultare decisivo. Così è. La musica non cambia e coach Bulleri è già costretto al primo timeout. L’Agribertocchi è macchinosa in attacco e in difesa non riesce a contenere un Cesana chirurgico dall’arco con ben quattro triple in cinque minuti. Fondamentalmente non c’è partita (18-6 al 5’). C’è un abisso a livello di intensità, prontezza e voglia. I padroni di casa sempre guidati da un Cesana divino attentano gli annali martellando in ogni possesso. Di contro, i biancoblù lasciano fare sciorinando una prova imbarazzante in entrambe le fasi (37-15 al 10’). Di fatto, potrebbe bastare così.
Nel secondo periodo l’uragano Cesana non intende placarsi (7 su 7 dai 6,75m). L’Agribertocchi è stordita e non trova soluzioni alla zona emiliana affidandosi a sterili soluzioni personali. Al giro di boa è già garbage time con l’Assigeco che maramaldeggia (59-36 al 20’). Dopo l’intervallo. Dopo la pausa la cronaca della partita è assolutamente marginale, un di cui. Sarebbe lecito aspettarsi una reazione, animus pugnandi. Ma la velocità di crociera dell’Agribertocchi è sempre la medesima. Sono eloquenti alcune immagini. Coach Bulleri in piedi con le braccia conserte, quasi impietrito, sconcertato. Totem Renzi in panchina, spaesato e con zero punti all’attivo. Mancano dieci minuti al termine ed è un sollievo (98-56 al 30’). Nell’ultimo quarto l’ex Salieri non rinuncia alle bocche da fuoco e puntualmente il divario aumenta. Ben poco da dire in merito a Martini e compagni. Piacenza non è famosa per le «gite-premio» ma quanto visto in campo ricorda la più classica delle scampagnate. È ipotizzabile che coach Bulleri si assumerà la responsabilità della disfatta, ma in campo scendono i giocatori. E ieri sera i soli responsabili sono stati loro.
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